“Movimento di Solidarietà”: svolto convegno “Reggio e Mezzogiorno”

Crotone Attualità

Erano tutti presenti gli amministratori invitati dal “Movimento di Solidarietà” a Reggio Emilia al Convegno "Reggio e Mezzogiorno. Dall’emigrazione alla crisi economica Che Fare?" che si è svolto Venerdì 13 dicembre presso la camera di commercio di Reggio Emilia.” Parte da lontano Antonio Migale, portavoce del Movimento, nella sua ricca introduzione. Addirittura dai tempi di Camillo Prampolini per passare alla lotta partigiana ed alla crisi delle Reggiane.

Un excursus storico per fare emergere la laboriosità e la tenacia dei cittadini reggiani. “Reggio Emilia -afferma Antonio Migale - diventa ricca in seguito ad un evento negativo. Il licenziamento di 2100 operai determina una reazione sfociata nella realizzazione di tante piccole identità industriali grazie alla capacità di quegli operai specializzati.

Da qui lo sviluppo economico già a metà degli anni 50, l’esodo degli emigrati dal sud dell’Italia, il soggiorno obbligato, le infiltrazioni mafiose e la crisi economica che ha messo in ginocchio l’intera città, compreso chi dopo 50 anni di duro lavoro credeva di avercela fatta.” Evidenzia Antonio Migale uno stato di isolamento dei cittadini di origine calabrese in terra emiliana che va rimosso. “I lavoratori di origine calabrese non sono i responsabili del fenomeno criminoso.”

L’introduzione di Antonio Migale è stata ripresa e confermata dal sindaco reggente di Reggio Emilia, Ugo Ferrari e dal presidente della CCIAA Enrico Bini che però si sono soffermati sul fenomeno della criminalità. Enrico Bini chiarisce “non ce l’ho con i calabresi. Ma noto un certo imbarazzo negli ultimi tempi parlare di loro con i reggiani. Imbarazzo che va rimosso.” Il sindaco di Cutro, Salvatore Migale ha proposto una commissione per riprendere i vecchi rapporti con la città di Reggio.

Sulla stessa scia del sindaco reggente gli interventi di Luca Vecchi e Matteo sassi che esortavano i giovani e le donne calabresi ad avvicinarsi alle istituzioni. Sono intervenuti ancora Franco Corradini, assessore alla coesione sociale e Giuseppe Lucà un consulente Aziendale che raccontando una sua esperienza di emigrato a Milano ha evidenziato molte analogie con il tema trattato. Secondo Lucà gli amministratori devono puntare sulle valenze di questi lavoratori e capirne le esigenze anche per dare loro la possibilità di diversificarsi. Raffaele Falbo Cgil Crotone ha evidenziato le diseguaglianze sociali che non favoriscono lo sviluppo. Presente anche il consigliere comunale di Reggio Emilia Antonio Olivo.

"Reggio e Mezzogiorno" è stato il titolo della nostra iniziativa- conclude Antonio Migale- perchè riteniamo che Reggio è Mezzogiorno. Il nostro obiettivo sarà quello creare una comunità di cambiamento per innovare i rapporti tra nord e sud del paese. Mettere al centro della discussione politica i temi essenziali di cui la politica si deve occupare.

Iniziando da Reggio Emilia che è una città che adoro per la sua straordinaria storia e per il senso del bene comune che caratterizza i propri cittadini. Abbiamo ritenuto opportuno iniziare con le attuali forze che amministrano la città per poi allargare a tutti coloro che intendano interpretare l'azione politica nel suo significato più vero evitando i conflitti e le anomalie di una macchina ormai rotta. Il Movimento è aperto a tutti coloro che si vogliono occupare dei beni comuni e che vogliono avviare un 'azione politica che miri a valorizzare i talenti per la produzione di ricchezza prima ancora della redistribuzione.

Un fine nobile ed arduo perché metterà a dura prova chi attualmente detiene il potere per prestigio o peggio per interessi particolari. La situazione attuale del nostro paese, con la protesta che incalza, è l'evidenza di questo fallimento. Aver dato tantissimo spazio alla protesta violenta che rischia di delegittimare lo Stato e valorizzare i fenomeni mafiosi, cercando di soffocare la nostra protesta che invita al dialogo e crede ancora nelle Istituzioni e nella passione politica è la prova che qualcosa non va e che il nostro contributo non va disperso.