Unioni civili. Crotone, “Marco Polo”: soddisfazione per Regolamento
"L’Associazione “Marco Polo” – tutela dei diritti –, - attraverso una nota a firma del Presidente, Rosario Villirillo - a nome della rete delle associazioni laiche che sostengono, da anni, l’istituzione del Registro delle unioni civili nel comune di Crotone, esprime un plauso alla Commissione consiliare competente in materia di pubblica istruzione, cultura, turismo e sport presso il suddetto Comune, per avere finalmente, dopo una “ lunga e sofferta gestazione”, partorito il Regolamento per il riconoscimento delle stesse unioni civili.
La “patata bollente” passa, di fatto, al Consiglio comunale chiamato ad una scelta che l’Associazione “Marco Polo” auspica che vada incontro all’esigenza dei cittadini, ritenendo un atto dovuto e di responsabilità l’approvazione dello stesso regolamento per l’istituzione del Registro delle unioni civili.
Sarebbe, indubbiamente, un passo storico e fondamentale per l’avanzamento, l’estensione ed il riconoscimento dei diritti civili; un atto di giustizia e di civiltà che, peraltro, metterebbe la città di Pitagora nella giusta sintonia con il resto del Paese, recependo, altresì, la sentenza della Corte di Strasburgo del 13 marzo 2012, la sentenza n°4184 del 15 marzo 2012 emessa dalla Suprema Corte di Cassazione, il dispositivo del Consiglio Nazionale del Notariato e del Consiglio Nazionale Forense (CNF), che hanno non solo riconosciuto le “unioni di fatto” come una realtà nel corpo sociale ma anche denunciato che l’Italia è nettamente in ritardo per quanto riguarda l’approvazione di una legislazione che riconosca i diritti delle stesse “unioni di fatto”.
Pertanto, l’Associazione “Marco Polo” si augura che il consiglio comunale, per l’importante decisione da assumere, non si faccia per nulla intimorire dalle reiterate minacce che qualche noto personaggio ha, più volte ed anche pubblicamente, rivolto allo stesso organo (“Monitoreremo quei consiglieri che lavoreranno contro la famiglia fondata sul matrimonio”), con l’intento, malcelato, non solo di voler fortemente condizionare la discussione in seno al consiglio stesso, indicandone addirittura il deliberato, ma finanche di esautorare delle proprie funzioni e delle proprie prerogative il suddetto organo istituzionale e di disconoscere, se non addirittura inficiare la libertà di pensiero ed il libero arbitrio propri dei componenti dello stesso organo.
Semmai l’incitamento, l’istigazione e la minaccia di adunare nuovamente le famiglie cattoliche in piazza, al fine di protestare e cingere d’assedio l’Amministrazione comunale, chiamata ad assumersi una responsabilità alla quale non può e non deve sottrarsi, dovessero sabotare e far saltare l’istituzione del registro delle “unioni di fatto”, significherebbe accettare implicitamente la violenza e la sopraffazione, che traggono origine dall’ormai ostentata e reiterata omofobia e dal dileggio delle istituzioni democratiche, nella fattispecie il consiglio comunale.
L’Associazione “Marco Polo” ribadisce che un ripensamento riguardo all’istituzione del registro delle unioni civili, se non addirittura una “ritirata spagnola” avvalorerebbe la tesi che la violenza e la minaccia prevaricano e prevalgono sulla ragione e sulla giustizia e ciò sarebbe un atto ignobile nella terra che un tempo è stata la culla della civiltà.
La stessa Associazione esprime, comunque, la propria fiducia sulla buona riuscita in quanto il Sindaco Peppino Vallone ne ha già assunto l’impegno morale, come si evince chiaramente da una Sua dichiarazione pubblica rilasciata alla stampa locale a poche ore da un convegno, promosso e tenuto dall’Associazione “Marco Polo” e dall’Arci provinciale, in data 4 maggio 2013, nell’aula del consiglio comunale, proprio sui diritti civili.”