Donna in schiavitù a Catanzaro, indagato ai “domiciliari”
Il giudice per le indagini preliminari di Catanzaro ha concesso gli arresti domiciliari a Rinaldo Berlingieri, 40enne catanzarese coinvolto nell'inchiesta che a metà dicembre ha portato in carcere lui ed altri due uomini per un presunto sequestro con riduzione in schiavitù di una donna.
Il gip, Pietro Scuteri, ha così accolto la richiesta degli avvocati di Berlingieri, Arturo Bova e Alessandro Guerriero, sostituendo la misura della custodia in carcere che lui stesso aveva disposto su richiesta del sostituto procuratore titolare del caso, Saverio Vertuccio.
I tre uomini, secondo quanto emerso dalle indagini della Squadra mobile di Catanzaro, avrebbero a lungo approfittato di una donna, la convivente di Cappellano, che con questi aveva intrapreso una relazione dalla fine del 2012, ma lui l'avrebbe fin da subito segregata in casa e costretta a prostituirsi. L'uomo, sempre stando alle accuse degli inquirenti, avrebbe costretto la vittima anche ad avere rapporti di gruppo con Gianluca e Rinaldo Berlingieri.
Le violenze sarebbero avvenute nell'abitazione dove vivevano la donna e Cappellano, un ambiente di pochi metri quadrati dove vivevano anche i cinque figli di lui e quattro di lei, e da dove la donna non avrebbe potuto allontanarsi liberamente. (AGI)