Festival d’Autunno conferenza di chiusura

Catanzaro Tempo Libero

Stamattina nella sala Giunta della Camera di Commercio si è tenuta la conferenza stampa di chiusura della XII edizione del Festival d’autunno. Presenti con l’ideatrice e direttore artistico Antonietta Santacroce, Florindo Rubbettino, presidente della omonima Casa editrice, Menotti Lucchetta, dirigente di settore dell’Assessorato regionale alla cultura, Giovanna Massara, componente del Cda della Fondazione Politeama, Paolo Abramo, presidente della Camera di Commercio di Catanzaro.

Dopo un breve video, che ha racchiuso i momenti salienti di questa edizione, Antonietta Santacroce ha preso la parola, ringraziando tutti coloro che hanno contribuito al successo del cartellone 2014, caratterizzato a suo dire da quattro elementi.

Innanzitutto l’enorme visibilità mediatica garantita dal cartellone caratterizzato dalla presenza illustre di artisti del calibro di: Luis Bacalov e Herbie Hancock, entrambi vincitori del premio Oscar; Tania Maria, attuale indiscussa regina della musica brasiliana; Loredana Bertè , il Corpo di ballo Giovanni Calabrò e gli attori Michele Placido e Eugenio Masciari.

Altra caratteristica è stata la valorizzazione dei talenti calabresi, con l’inserimento del Corpo di ballo Giovanni Calabro e dell’attore Eugenio Masciari, che hanno entusiasmato con le loro performance il pubblico, superando la logica del “nemo propheta in patria”.

Il terzo elemento è la particolare attenzione alla formazione degli studenti, concretizzatasi nella lectio magistralis “Sguardi.Le poesie di Jorge Luis Borges e Pablo Neruda” tenutasi la mattina dell’inaugurazione del Festival nell’Aula mana del Liceo Classico. L’incontro ha avuto come protagonisti Margherita Toraldo e Paola Ferragina , per l’ analisi dei testi delle poesie declamate successivamente a teatro da Michele Placido, il regista Carlos Branca, che ha “raccontato” il tango e Buenos Aires fino alle storie drammatiche dei desaparecidos, il musicista Gianni Iorio che, con il suo bandoneon, lo strumento principe del tango, ha eseguito (dopo averne illustrato le caratteristiche) “Volvèr” di Carlos Gardel e “Adios nonino” di Astor Piazzolla .

Festival d’autunno non è pero solo musica

Facendosi interprete di un nuovo desiderio di spiritualità e di valori, in contrapposizione alla generale crisi economica e morale, negli ultimi anni, è stata ideata una sezione di approfondimento”La fede 2.0” nei luoghi storici della Città. Tre incontri su argomenti profondamente diversi tra loro ma tutti incentrati sulla figura umana per suscitare momenti di riflessione su temi così importanti quali:

“Spiritualità e comunicazione” coni Massimo Enrico Milone, Direttore di Rai Vaticano che ha illustrato il nuovo modo di comunicare di Papa Francesco, considerato uno dei più grandi comunicatori del ‘900,per il suo linguaggio diretto e familiare;

“Spiritualità e media” con Pippo Corigliano, giornalista di Rai vaticano e scrittore di successo per Mondadori, che ha illustrato le modalità con cui i media negli ultimi decenni hanno trattato i temi collegati alla spiritualità dell’individuo;

“Spiritualità e medicina” a cura di Mauro Anselmo, giornalista de la Stampa e di Panorama,che si è soffermato sulla spiritualità in oncologia ove non pochi medici hanno dimostrato come gli aspetti spirituali si intersechino in tutte le fasi del trattamento oncologico e che il modo in cui l’ammalato rielabora la propria malattia non puo’ essere escluso nel processo di cura.

Il quarto e ultimo elemento può considerarsi la Contaminazione tra generi musicali diversi,tra arti diverse, grazie a un cartellone caratterizzato da una miscela sapiente di ,rock,jazz,samba ,tango, funk,balletto,prosa su testi sacri e profani.


Infatti Michele Placido e Luis Bacalov ,con Gianni Iorio al Bandoneon e la cantante/attrice Federica Vincenti, per la regia di Carlos Branca hanno inaugurato il festival “Con el respiro del tango” dedicato alla storia di Buenos Aires e del tango, raccontata attraverso le poesie di Borges e Neruda e la musica di Carlos Gardel, Astor Piazzolla, Luis Bacalov.

Loredana Bertè con la sua voce potente, graffiante e roca ma anche ricca di sfumature, ha regalato ai fan in delirio tre ore di rock entusiasmante proponendo quarant’anni di grandi successi, da “Sei bellissima” e “Non sono una signora”, a “E la luna bussò” ,“In alto mare”, “Il mare d’inverno” , “Jazz”, “Acqua” ,“Dedicato”, vere pietre miliari della storia della musica italiana, gioielli della canzone d'autore, scritti per Loredana Bertè da grandi compositori come Ivano Fossati, Bruno Lauzi, Enrico Ruggeri, Maurizio Piccoli, Pino Daniele, Djavan. .

Tania Maria in quartetto, ha incantato con Jazz e musica brasiliana, ossia un nuovo modo di intendere i suoni della tradizione musicale carioca. “Agua de beber”, “Besame mucho”, “Mas que nada” e “Aquarela do Brasil” sono stati riletti in modo nuovo e assolutamente originale, con la sua voce dai toni bassi e caldi cui si unisce il suo “pianismo percussivo” e la sua abilità di improvvisare e di accompagnarsi con lo scat, elementi questi che ne fanno la indiscussa regina della nuova musica brasiliana.

Il Corpo di ballo Giovanni Calabrò ha portato in scena la musica del sud, dalla Tammurriata alla Taranta, una produzione originale, su coreografie di Giovanni Calabrò e Giacomo Colletti .Taranta, tammurriata, pizzica, tarantella hanno ispirato immaginifiche suggestioni di grande impatto emotivo, grazie alle masse sonore e corporee in scena, alle danze sfrenate che per quasi due ore hanno rapito e coinvolto il pubblico, che ha ricompensato gli artisti con lunghi e frequenti applausi a scena aperta.

C’è stato spazio anche per una produzione originale su testi sacri: “Il canto della preghiera. Da S. Francesco a Papa Francesco” appositamente ideato e interpretato da Eugenio Masciari, attore di origine catanzarese , che ha recitato nei più prestigiosi teatri italiani ed esteri, diretto da Giorgio Strehler, oltre ad aver avuto varie esperienze televisive con registi del calibro di Benigni, Calopresti, Monicelli e Moretti.

Infine la conclusione è stata affidata a un grande interprete internazionale: Herbie Hancock, emblema e icona della musica moderna: jazz, rock, blues, hip hop, techno, nessun genere è scappato alla sua poderosa influenza creativa esercitata sia con gli strumenti tradizionali del jazz che elettronici. E’ considerato una delle figure più carismatiche del jazz internazionale, con alle spalle una carriera straordinaria, con straordinari successi anche commerciali, premi e riconoscimenti su tutti i fronti tra i quali un Premio Oscar e svariati Grammy. A Catanzaro, dove ha inaugurato il nuovo tour europeo, lo straordinario pianista si è presentato in trio con Vinnie Colaiuta, batterista preferito delle grandi star come Sting, Anastacia e James Genus , bassista del “Saturday Night live”, il programma tv più seguito d'America , una formazione formidabile che ha strappato applausi a un pubblico trasversale, fatto di anziani e giovanissimi, cultori del genere o solo semplici appassionati di musica.

L’incipit è stato affidato a una pietra miliare del suo repertorio: “Cantoloupe” un pezzo vecchio di 52 anni che ha proposto in una versione fatta apposta per Catanzaro , mentre il finale è stato affidato a un brano mitico “Chameleon”, che nel 1973 rappresentò il passaggio alla fase funk vera e propria della sua carriera e che ha concluso come meglio non si poteva il concerto e insieme una straordinaria edizione di Festival d’autunno, che dà appuntamento a tutti gli amanti della grande musica alla XIII edizione.