Politeama sold out per Herbie Hancock, pagina straordinaria per il Festival d’Autunno

Catanzaro Tempo Libero
Hancock

Un teatro Politeama stracolmo e un concerto di una star mondiale, qual è Herbie Hancock, hanno caratterizzato il meritato finale della dodicesima stagione del Festival d’Autunno. Lo straordinario pianista e i suoi altrettanto magnifici musicisti hanno strappato applausi a un pubblico trasversale, fatto di anziani e giovanissimi, cultori del genere o solo semplici appassionati di musica.

Una sfida vinta per il direttore artistico del Festival, Antonietta Santacroce, che ha avuto il merito di portare a Catanzaro un pezzo di storia del jazz come può essere considerato Hancock che proprio dal capoluogo calabrese ha cominciato il suo tour europeo.

Al centro della scena un pianoforte gran coda Fazioli che l’artista ha suonato assieme a due tastiere elettroniche, una portatile. Poi mille altre diavolerie computerizzate che hanno consentito ad Hancock di riproporre i brani più rappresentativi di circa cinquanta anni di carriera sempre ai vertici. Il tutto accompagnato da un maestro della batteria come Vinnie Colaiuta, musicista preferito delle grandi star come Sting, Anastacia, James Genus, solo per citarne alcuni. E al basso un altro artista di valore: James Genus , bassista del “Saturday Night live”, il programma tv più seguito d'America.

E che le performance dei comprimari fossero altrettanto attese dai presenti lo hanno sottolineato gli applausi ricevuti sia quando hanno fatto la loro apparizione sul palco, sia quando i tre hanno guadagnato la scena per i saluti finali, dopo quasi due ore di concerto. Cominciato con l’esecuzione di “Actual Proof”, brano degli inizi degli anni ’70.

Nonostante i suoi 74 anni, Hancock non solo ha dimostrato di essere tra i migliori pianisti al mondo, raffinato e innovatore, ma è anche riuscito a instaurare con il pubblico un rapporto di complicità, dialogando con i suoi fan. “E’ la prima volta che sono a Catanzaro e avrei voluto restare più di una notte nella vostra città. Vi sono grato per avermi invitato”. Poi ha presentato Colaiuta e Genus: “Ho l’abitudine di suonare con loro che sono compagni di viaggio stupefacenti”.

Dopo un’esibizione da solo al piano, in cui il pubblico è stato rapito dai suoi virtuosismi, la scaletta ha previsto “Speak like a Child”, pezzo che ha dato il titolo all’album prodotto dalla Blue note records nel 1968. Quindi una pietra miliare del suo repertorio, “Cantoloupe”. “E’ un pezzo vecchio di 52 anni – ha spiegato – ne avevo 22 quando l’ho scritto. Per questo non posso suonarlo allo stesso modo. Diciamo che quella che propongo è una versione fatta apposta per Catanzaro”.

Grandi consensi, a seguire, per la hit “Rockit”, con la quale Hancock ricevette uno dei suoi 14 Grammy per la miglior performance, nel 1983. Il finale è con “Chameleon”, il singolo più famoso dell’album “Headhunters” che nel 1973 rappresentò il passaggio alla fase funk vera e propria della sua carriera.

Molto soddisfatta per l’andamento della serata Antonietta Santacroce che, in apertura e dopo la proiezione di un breve filmato in cui è stata fatta una sintesi degli spettacoli di questa edizione del Festival, ha ringraziato il pubblico, gli sponsor e la stampa per l’attenzione dedicata alla rassegna. Dando infine appuntamento a una tredicesima edizione, quella del 2015, che come le altre non mancherà di sorprendere per la qualità della proposta culturale.