Falsi esami all’Unical: al via udienza preliminare
È dell'Autorità giudiziaria di Catanzaro la competenza a trattare il procedimento a carico di 61 persone coinvolte nell'inchiesta denominata "Centodieci e lode", sulla presunta falsificazione di esami che sarebbe avvenuta presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università' della Calabria, a Cosenza. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione pronunciandosi sul conflitto negativo di competenza nato dal fatto che il giudice dell'udienza preliminare di Cosenza dichiarò la propria carenza di competenza "per materia" a trattare i reati informatici, che spetta al giudice distrettuale - cioè all'Ufficio catanzarese -, e in seguito anche il giudice del capoluogo calabrese dichiarò la propria incompetenza, in questo caso "per territorio", a occuparsi del caso.
E dopo la pronuncia della Cassazione è dunque iniziata, a Catanzaro, l'udienza preliminare nell'ambito della quale il sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza titolare delle indagini, Antonello Tridico, al termine della propria requisitoria è tornato a chiedere che tutti gli indagati, tra cui figurano studenti e personale di segreteria accusati di reati che a vario titolo sono il falso e l'introduzione abusiva nel sistema informatico dell'Ateneo, vengano mandati sotto processo. Poi il rinvio al 6 febbraio per il prosieguo con le discussioni dei numerosi difensori. L'inchiesta "Centodieci e lode" è partita a seguito di una denuncia del preside della facolta' di Lettere e Filosofia dell'Unical, Raffaele Perrelli, che nel corso di una seduta di laurea non riconobbe come sua la firma apposta su uno degli statini inseriti nel fascicolo di uno studente.
Le successive e complesse investigazioni, che hanno richiesto anche numerose consulenze grafologiche, avrebbero poi svelato un presunto collaudato sistema utilizzato per favorire l'iter accademico di alcuni studenti. Ben 72 le lauree che, secondo le accuse, sarebbero state ottenute grazie a "falsi esami", e che quindi l'Unical decise di annullare. Erano 75, invece, gli iniziali indagati che, dopo l'avviso di conclusione indagini si sono ridotte a 61 poichè l'Ufficio di procura ha chiesto l'archiviazione per 14 persone. (AGI)