Falsi esami all’Unical, gup Catanzaro si dichiara incompetente
Anche il giudice dell'udienza preliminare di Catanzaro, come in precedenza quello di Cosenza, ha dichiarato la propria incompetenza territoriale a trattare il procedimento a carico di 61 persone coinvolte nell'inchiesta denominata "Centodieci e lode", sulla presunta falsificazione di esami che sarebbe avvenuta presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università' della Calabria. Nel capoluogo calabrese il fascicolo era arrivato dopo che il gup cosentino aveva rilevato la propria carenza di competenza a trattare i reati informatici, che spetta al giudice distrettuale. Sul conflitto negativo, a questo punto, dovrà pronunciarsi la Corte di cassazione con una decisione attesa in tempi non brevi, che stabilisca chi dovrà occuparsi del procedimento nato dalla richiesta di rinvio a giudizio presentata per i 61 indagati, tra cui figurano studenti e personale di segreteria, accusati di reati che a vario titolo sono il falso e l'introduzione abusiva nel sistema informatico dell'Ateneo.
L'inchiesta "Centodieci e lode", diretta dal sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza, Antonio Tridico, è partita a seguito di una denuncia del preside della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Unical, Raffaele Perrelli, che nel corso di una seduta di laurea non riconobbe come sua la firma apposta su uno degli statini inseriti nel fascicolo di uno studente. Le successive e complesse investigazioni, che hanno richiesto anche numerose consulenze grafologiche, avrebbero poi svelato un presunto collaudato sistema utilizzato per favorire l'iter accademico di alcuni studenti. Ben 72 le lauree che, secondo le accuse, sarebbero state ottenute grazie a "falsi esami", e che quindi l'Unical annullerà. Erano 75, invece, gli iniziali indagati che, dopo l'avviso di conclusione indagini si sono ridotte a 61 poiché l'Ufficio di procura ha chiesto l'archiviazione per 14 persone. (AGI)