Rossano, cibo: serve una rivoluzione copernicana
"Cibo, serve una rivoluzione copernicana: non dobbiamo più investire in quantità pensando di dover portare fuori i nostri prodotti". E' quanto si legge in una nota di Slow food.
"Al contrario - continua la nota - con la necessaria e sufficiente dose di autostima, dobbiamo investire in qualità, per iniziare a portare dentro. Esattamente l'inverso del fallimentare modello di sviluppo perseguito fino ad oggi e che ci lascia soltanto macerie. Dobbiamo catturare, emozionare e portare l'ospite nei nostri territori, dimostrandoci poi capaci di offrirgli tutto il resto. Riportando, ad esempio, agave, mirto e rosmarino dove in passato abbiamo preferito le palme! Il cibo in questo senso è strumento e fine di un processo complessivo di riappropriazione della propria identità e termometro della capacità endogena di sviluppo sostenibile e durevole.
Ossessionati dal cibo. È con le parole e l'appello condiviso del Sindaco di Roseto Capo Spulico Rosanna Mazzia che si è chiuso il nuovo partecipato momento di approfondimento territoriale promosso dal Convivium Slow Food Pollino - Sibaritide - Arberia/Versante ionico cosentino. Ospitati ieri, domenica 22, nella Tenuta del Castello di Gian Battista Solano, a Montegiordano, rappresentanti istituzionali, tecnici, produttori e associazioni si sono confrontati sul progetto di presidio Slow Food per i piselli dell'alto jonio.
Dalla concezione che si ha e dall'approccio che si dimostra rispetto al cibo ed alle proprie produzioni dipende – ha detto Mario Albino Gagliardi, coordinatore regionale delle Città dell'Olio – la maturità o meno di un territorio, di una regione e di un Paese rispetto ai temi globali. Sul cibo e sulla terra si gioca ormai la scommessa stessa dell'esistenza umana. Dalla maggiore o minore attenzione alla questione alimentare e, quindi, all'educazione alimentare dipende ad esempio la spesa sanitaria di una popolazione e la permanenza stessa del benessere o meno. Serve – ha proseguito – un'attenzione francescana al cibo perché dietro vi è e non può non esservi il rispetto dei territori e delle tradizioni. Purtroppo continuiamo a constatare – ha aggiunto il Sindaco di Saracena – che le politiche della Regione Calabria non vanno in questa direzione e non considerano affatto questa sfida e questa straordinaria opportunità. Abbiamo oltre 400 città di identità e terroir differenti, sui quali si dovrebbe investire 365 giorni all'anno, ma la nostra classe dirigente e politica regionale si occupa di tutt'altro!
Di sensibile ritorno alla terra delle nuove generazioni ha parlato Nuzzo VITALE, docente di agraria presso l'Università di Potenza, sottolineando l'aumento di studenti presso la facoltà di scienze forestali. Si sta riscoprendo – ha detto – il ritorno alla terra come ritorno ai valori, alla genuinità dei prodotti e ad ambienti meno contaminati di quelli spesso ereditati o imposti da altri cliché di sviluppo importati da altri mondi. E nella Giornata Mondiale dell'Acqua il Prof. VITALE ha richiamato l'attenzione sulla necessità di un piano mondiale dell'acqua, attesa la riduzione del 60% su scala mondiale della terra a nostra disposizione, a causa dello sfruttamento indiscriminato.
Coordinati da Lenin Montesanto, fiduciario della Condotta Slow Food con sedi a Rossano ed a Saracena, sono intervenuti, tra gli altri, il Sindaco di Amendolara Antonello Ciminelli, il Sindaco di Montegiordano, Francesco FIORDALISI che ha espresso soddisfazione per l'attenzione dimostrata da Slow Food su questo autentico prodotto dell'alto Jonio; Enzo ARCURI che ha colto l'occasione per promuovere la VI Sagra dei Piselli e delle fave dell'alto Jonio, in programma dal 18 al 19 aprile prossimi a Montegiordano; il consigliere comunale con delega all'agricoltura Antonio FARINA che ha posto l'accento sulla tutela del territorio che una diversa attenzione alle produzioni autentiche determina; Domenico DI MATTEO, referente dei produttori del presidio della pera signora del Sinni che ha sottolineato il valore etico alla base di questa recente esperienza avviata dai produttori nell'estate del 2014. Si tratta di produzioni marginali attorno alle quali – ha detto – ruota però lo sviluppo complessivo e la biodiversità del territorio nel quale stiamo investendo, con convinzione, insieme al Gal COSVEL.
I cibi flash – ha detto il Sindaco di Canna Giovanna PANARACE – non servono allo sviluppo dei nostri territori. Ci auguriamo di non doverli vedere protagonisti all'Expo di Milano dedicata all'alimentazione, altrimenti – ha chiosato – non avrebbe più alcun senso andarci, se si condivide una concezione dello sviluppo sostenibile fondato sulla genuinità e qualità delle produzioni.
Dobbiamo riscoprire – è intervenuto l'agronomo Rocco ARCARO, portando i saluti ed i complimenti di CONFAPI Calabria – le economie di scopo e non di scala, l'agricoltura marginale e quindi il capitale umano che vi sta dietro, prendendo definitivamente atto del fallimento di un modello di sviluppo agricolo, industrialista e intensivo, così come lo abbiamo subito anche nella nostra regione. Abituiamoci a considerare l'agricoltura – ha aggiunto, dichiarandosi vicino ed a sostegno dei progetti e della filosofia Slow Food – come tutto ciò che c'è dal terreno in giù e non soltanto dal terreno in su. Il recupero delle tradizioni e la valorizzazione di produzioni come i piselli dell'alto jonio, anche ad esempio per gli effetti di arricchimento del terreno che queste coltivazioni determinano, resta – ha concluso – la via giusta.