Omicidio Pioli, arrestato a Vibo il latitante Francesco Napoli
Il latitante Francesco Napoli, di 35 anni, di Melicucco, nel reggino, è stato arrestato dagli uomini della Guardia di Finanza a Vibo Valentia. Napoli è stato condannato all'ergastolo (in primo grado) insieme alla zio Antonio per l'assassinio di Fabrizio Pioli, il trentottenne di Gioia Tauro, scomparso e ucciso il 23 febbraio 2012. È dal 25 luglio dello scorso anno che il 35enne era latitante.
I carabinieri della compagnia di Melicucco, insieme ai militari dell'Arma della Compagnia di Gioia Tauro, hanno iniziato a setacciare il territorio arrivando sino a Vibo Valentia. Qui è stata la Guardia di finanza di Vibo Valentia e di Reggio Calabria a fare irruzione, nel quartiere "Cancello Rosso", in un appartamento dove il latitante si nascondeva da alcuni giorni (uno stabile di tre piani in via Cavour 48).
Il blitz è scattato nella tarda serata di ieri quando i militari della Finanza ed il personale della Polizia Penitenziaria (del Nic del Provveditorato della Calabria) hanno avviato dei servizi di osservazione che sono durati per tutta la notte. Appena avuta la conferma della presenza del latitante nell’appartamento, alle prime ore del mattino si è deciso di fare irruzione. Nel corso delle operazioni di perquisizione dei locali sono stati anche sequestrati elementi ritenuti “pertinenti”. Il proprietario dell’immobile è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di favoreggiamento personale mentre Napoli è stato associato alla casa circondariale di Vibo Valentia.
Il latitante, secondo l'accusa, avrebbe ucciso Pioli poiché quest’ultimo avrebbe intrecciato una relazione con una donna sposata, Simona Napoli, cugina dello stesso. Il corpo di Pioli è stato rinvenuto solo un anno dopo l'assassinio. La Corte d'Assise di Palmi, al termine del processo di primo grado, ha condannato all'ergastolo il padre di Simona Napoli, Antonio, e lo stesso Francesco Napoli. A 18 anni di reclusione è stato invece condannato Domenico Napoli, fratello della ragazza.
Le indagini sono state delegate dal Sostituto procuratore Giulia Pantano della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia.