‘Ndrangheta: estorsione testimone giustizia, 5 assolti e 1 condanna
Cinque assoluzioni e una condanna da parte del Tribunale di Vibo Valentia, a conclusione del processo nato dall'operazione antimafia "Never Ending" del 2013 per un tentativo di estorsione ai danni di un imprenditore di Pizzo Calabro, Francesco Vinci, divenuto testimone di giustizia.
A fronte di 6 richieste di condanna ad una pena complessiva ammontante a 54 anni e 6 mesi di carcere formulata dal pm della Dda di Catanzaro, Camillo Falvo, il Tribunale ha condannato Eugenio Gentiluomo, 61 anni, di Gioia Tauro, a 2 anni, 2 mesi e 20 giorni di carcere (per lui erano stati chiesti 13 anni di reclusione).
Gli assolti sono: Rocco De Maio, 45 anni, di Gioia Tauro (13 anni la richiesta di condanna); Massimo Patamia, 45 anni, pure lui di Gioia Tauro (8 anni la richiesta di pena); Antonio Vacatello, 51 anni, di Vibo Marina, Domenico Pardea, detto "U Ranisi", 48 anni, di Vibo Valentia ma residente a Pizzo Calabro, e Carlo Riso, 37 anni, di Gioia Tauro (7 anni e 6 mesi a testa la richiesta di condanna).
Gli imputati erano tutti accusati di tentata estorsione, con richieste continue di denaro, reato aggravato dal metodo mafioso, oltre che di minacce e violenze e di una rapina, ai danni del testimone di giustizia Francesco Vinci. Le indagini erano state condotte dalla Squadra Mobile di Catanzaro diretta da Rodolfo Ruperti con il coordinamento dell'allora procuratore della Dda Giuseppe Borrelli. (AGI)