Inchiesta Anas: Gdf, sequestrati trenini comprati con tangente
Più di 200 trenini, 11 binari, e un centinaio tra raccoglitori e contenitori di francobolli, da quelli stampati per i cento anni del Milan a quelli emessi dalle Poste Italiane o dal Regno Unito. E poi una busta di plastica con la dicitura 'ufficio filatelico e numismatico Governatorato Città del Vaticano' contenente tre plichi che riportavano la foto di Papa Francesco e un altro quantitativo di francobolli emessi dalla Santa Sede. È l'insolito bottino sequestrato dai militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza nell'abitazione di Oreste De Grossi, uno dei cinque funzionari dell'Anas finiti in carcere il 22 ottobre scorso nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Roma per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione.
Il blitz delle Fiamme Gialle, sollecitato dai pm Maria Sabina Calabretta e Maria Francesca Loy che indagano su un giro di tangenti incassate dalla cosiddetta 'Dama Nera', Antonella Accroglianò (responsabile del Coordinamento tecnico amministrativo dell'Anas) e dai suoi 'sottoposti', era in qualche modo previsto. Del resto, era stato lo stesso De Grossi, nell'interrogatorio reso ai magistrati il 6 novembre scorso nel carcere di Regina Coeli, ad ammettere di aver incassato, tra il gennaio e il febbraio di quest'anno, una tangente di 65mila euro dall'imprenditore Concetto Bosco della societa' Tecnis per l'aggiudicazione di un appalto di Potenza, e di aver "speso subito" quei soldi per acquistare trenini, "di cui faccio collezione", e francobolli.
"Ho comprato modelli di trenini che costano 300 euro l'uno - aveva fatto mettere a verbale De Grossi (responsabile del Servizio Incarichi Tecnici della Condirezione Generale Tecnica di Anas) -, ne avrò comprato una decina e avrò speso 10mila euro di francobolli". Un'ammissione che potrebbe confliggere con quanto riferito ai finanzieri dalla moglie, presente in casa al momento della perquisizione, secondo la quale "trenini e francobolli sono stati acquistati in gran parte in epoca antecedente ai fatti contestati a mio marito". (AGI)