Operazione Alchemia, D’Agostino: “Io corretto, ho fiducia nella magistratura”
Esprime fiducia nell'operato della magistratura e rivendica la correttezza del suo operato Francesco D'Agostino, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria che ieri ha subito una perquisizione, domiciliare e aziendale, nell'ambito dell'indagine "Alchemia" condotta dalla Dda di Reggio Calabria e che ha portato all'arresto di 40 persone in diverse regioni della Penisola.
Attraverso il suo avvocato, Guido Contestabile, D’Agostino fa sapere che sia il titolo di reato che l'atto ispettivo non sarebbero affatto collegati all'attività politica “ma - ribadisce - rappresentano un'ipotesi investigativa allo stato in fase embrionale” che è stata esclusa dal GIP di Reggio Calabria” (Bennato) che ha rigettato la richiesta di sequestro dell'azienda.
Una similare iniziativa investigativa, spiega ancora il legale di D’Agostino “era naufragata nel passato a cagione della perfetta liceità dei capitali impiegati per l'avvio e la prosecuzione dell'attività d’impresa”.
Contestabile sottolinea poi che il vice presidente del Consiglio esprime la sua piena fiducia nell'operato della magistratura, “nella consapevolezza – dice - che la propria posizione, come già avvenuto nel passato, sarà totalmente chiarita”. “Nell'esercizio della propria attività di imprenditore, nonché nello svolgimento delle funzioni politiche e istituzionali, ha fondato il proprio agire sul rispetto del principio di legalità, presupposto delle libertà personali, democratiche ed economiche di ogni cittadino”, puntualizza il legale.
“Nel manifestare l'assoluto rispetto del lavoro giornalistico” conclude, D’Agostino chiede poi “serenità di giudizio e stretta attinenza agli atti procedimentali da parte di chi è chiamato a informare l'opinione pubblica dei contenuti dell'indagine, evitando ricostruzioni che in taluni casi non trovano riscontro negli atti processuali”.