Narcotizzò 80enne e lo derubò, badante infedele condannata a 9 anni
Nove anni di carcere per rapina aggravata: questa la pena inflitta stamani dal Gip Michele Ciciola, nel corso del rito abbreviato, ad Angela Alupoae, la badante rumena che, nell’ottobre dello scorso anno, aveva narcotizzato e rapinato un ottantenne nella sua abitazione di Crotone. Continua a carico della donna, invece, l’iter della giustizia in relazione ai procedimenti penali che sono sorti a seguito degli altri furti che sarebbero stati perpetrati della stessa 35enne.
I fatti contestati, come si ricorderà, risalgono al pomeriggio del 12 ottobre scorso quando ai carabinieri si era presentato un uomo che denunciava quanto accaduto e scoperto poche ore prima: ovvero che un donna si era offerta come badante dei suoi genitori, il padre 80enne e la mamma in precarissime condizioni di insufficienza fisica e motoria.
La donna, assunta nel pomeriggio del giorno prima, non avrebbe però perso tempo e rimasta sola con la coppia aveva sbriciolato in un succo di frutta alcune pillole di medicinali che inducono uno stato ipnotico-sedativo. Fattolo bere all’anziano l’aveva così narcotizzato dopodiché aveva fatto razzia in casa portando via contanti, orologi, gioielli e persino alcuni profumi. Addirittura aveva sfilato alla coppia le fedi nuziali acquistate in occasione del loro 50simo anniversario.
Il proprietario di casa, riavutosi molte ore dopo, aveva scoperto l’accaduto e dolorante e sanguinante aveva avvertito i figli prima di essere portato in ospedale con una frattura cranica con commozione cerebrale.
Dopo la denuncia, così, una squadra dei Carabinieri si era subito dedicata al caso, procedendo nelle indagini interrogando banche dati e raccogliendo informazioni da alcune fonti. In alcune ore gli investigatori erano riusciti ad identificare la badante infedele scoprendo che il cellulare a sua disposizione era stato rubato ad un altro anziano e che la stessa avrebbe compiuto altre rapine, sempre in casa di anziani soli e malati, a Mesoraca, San Nicola dell’Alto e nel cento storico di Crotone.
Lusinghe, offerte di collaborazione e di cura: così la 35enne sarebbe riuscita a carpire la fiducia delle vittime entrando nelle loro case per poi uscirne con quanto di valore sarebbe riuscita a trovarci.
I militari avevano allora raccolto diverse testimonianze di furti e sottrazioni di oro, gioielli, contante, piccoli elettrodomestici ed addirittura di semplici utensili per la casa. Grazie ai cartellini segnaletici redatti dalle forze di polizia in diverse occasioni, avevano poi dato un volto alla Alupoe. Ascoltati alcuni soggetti che appartenevano al giro della prostituzione e delle collaboratrici domestiche, gli investigatori erano arrivati a rintracciare una donna rumena segnalata come amica della ricercata: con uno stratagemma un maresciallo donna l'aveva poi contatta con la scusa di cercare una badante per la nonna malata. Così era riuscita a carpire il nome di alcune badanti e, di massima, la zona dove risiedevano.
La mattina successiva, all’alba, i carabinieri avevano effettuato delle perquisizioni in località San Giorgio, lungo la Strada Statale 106 ed in una casa cantoniera, abitata da una decina di rumeni, avevano finalmente rintracciato Alupoe che era stata trovata con la refurtiva e con alcuni medicinali, probabilmente utilizzati per narcotizzare l’anziano.