“Dinasty”, scatta la confisca definitiva ai beni di Domenico Ciconte
Arriva la confiscati definitiva per i beni Domenico Antonio Ciconte, imprenditore di Sorianello (nel vibonese), condannato per usura nell’ambito dell’operazione denominata “Dinasty”, che coinvolse esponenti di spicco della cosca potente cosca “Mancuso” di Limbadi.
Il decreto - eseguito dalla Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro ed emesso dalla Corte d’Appello di Catanzaro dopo il vaglio definitivo della Suprema Corte di Cassazione - ha consentito di acquisire al patrimonio dello Stato le quote della società di intermediazione di beni mobili ed immobili “Calabria Trading Srl”, di Lamezia Terme; la ditta individuale “De Caria Legnami di De Caria Assunta”, con sede a Soriano Calabro, operante nel settore della lavorazione del legname (attività industriale esercitata in due capannoni su un’area di circa 3.500 mq.); il capitale sociale e l’intero compendio aziendale della “Immobiliare Athena srl” di Pizzo, operante nel settore turistico e numerosi beni immobili e mobili registrati.
Il procedimento a carico di Ciconte è stato avviato nel 2013 con il deposito di una proposta del Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro, sulla base degli accertamenti patrimoniali eseguiti dalla Dia, in relazione all’operazione denominata “Quattro Terre” che fino ad oggi ha consentito di confiscare beni per un valore complessivo di oltre 35 milioni di euro.