Operazione Crisalide. Nel Comune di Lamezia disposto l’accesso antimafia
Dopo l'operazione "Crisalide", che il 23 maggio scorso ha colpito duramente la cosca di 'ndrangheta dei Cerra-Torcasio-Gualtieri, e che ha visto tra gli indagati il vicepresidente del Consiglio comunale Giuseppe Paladino (poi dimessosi proprio a causa della vicenda giudiziaria) e il coinvolgimento nell’operazione “Robion Hood” del consigliere Pasqualino Ruberto (sospeso dalla carica), una tegola si abbatte sul Comune di Lamezia Terme in cui il Prefetto di Catanzaro, Luisa Latella, ha disposto l’accesso antimafia.
Alla luce di queste vicende, dunque, l’ufficio di Governo sottolinea che nell’ente della città della piana si rende necessario svolgere degli approfonditi accertamenti per verificare la sussistenza di eventuali collegamenti, diretti o indiretti, tra gli stessi amministratori e la criminalità organizzata.
La Commissione non è la prima volta che mette piede nel Comune di Lamezia, quarta città della regione sia per rilevanza che per numero di abitanti. Due i precedenti in tal senso, sempre per presunte infiltrazioni della 'ndrangheta, sebbene risalgano a parecchi anni fa: uno al 1991 e l’altro al 2002.
Quanto all’operazione Crisalide, anche un'altra consigliera comunale, Marialucia Raso, si era già dimessa: il fidanzato è fra gli arrestati del maggio scorso.