Intimidazione alla Valle del Marro. Governatore: nessuno pensi di bloccarla
"Gli ennesimi atti intimidatori perpetrati ai danni di due terreni confiscati alla 'ndrangheta e gestiti dalla cooperativa Valle del Marro suscitano l'indignazione e la condanna dei calabresi onesti”.
È quanto afferma, in una nota, il Presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, dopo essere venuto a conoscenza del fatto che, in questi ultimi giorni, sono stati manomessi i sistemi di irrigazione di un agrumeto e di un impianto di kiwi gestiti dalla cooperativa ed è stato domato per tempo un principio di incendio.
Proprio di recente il Presidente della Regione aveva visitato il Centro Polifunzionale intitolato al sacerdote siciliano ucciso dalla mafia, padre Pino Puglisi, una struttura polivalente nata a Polistena all’interno di un palazzo confiscato alla ‘ndrangheta.
Anche in quell’occasione, intrattenendosi con i suoi collaboratori che lo hanno accompagnato nella visita alla struttura, aveva manifestato assoluto sostegno e incoraggiamento ad un’opera in cui, per la sua estrema concretezza “si costruiscono gli anticorpi per combattere la mala pianta criminale ed ogni tipo di illegalità”.
“Appena appresa la notizia degli ultimi atti intimidatori – ha detto Oliverio- ho manifestato telefonicamente a don Pino Demasi il sostegno della Regione Calabria e l'attivazione di ogni strumento utile e necessario alla difesa ed al sostegno di importanti realtà che occupano giovani in un contesto di affermazione della legalità come metodo per produrre e svilupparsi”.
“Nessuno - conclude il governatore - pensi che i ragazzi della Valle del Marro saranno intimiditi. Nessuno pensi di bloccare la loro attività”.