Ultima spiaggia. I Paviglianiti e il controllo “totale” del territorio: quattro arresti

Reggio Calabria Cronaca
Natale Paviglianiti, Rocco Giovanni Maesano, Antonino Pannuti e Francesco Leone

Dopo la sentenza del 30 novembre 2016, con la quale il Tribunale di Reggio Calabria li aveva condannati, stamani i carabinieri di Reggio Calabria hanno eseguito l’arresto di Natale Paviglianiti, 47enne già in carcere e ritenuto il reggente dell’omonima cosca di San Lorenzo, Bagaladi e zone limitrofe; di Antonino Pannuti (50 anni) e Francesco Leone (30enne anch’egli già detenuto) considerati appartenenti allo stesso clan, e che rispondono del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso; e, infine, di Rocco Giovanni Maesano (70 anni) accusato invece di concorso esterno ai “Paviglianiti”, di illecita concorrenza e di estorsione, quest’ultimi aggravati dalla metodologia mafiosa.

In particolare, Maesano, responsabile dell’area economico-finanziaria dei Comuni di Bagaladi e San Lorenzo, era ritenuto pubblico amministratore di “riferimento dell’associazione mafiosa.

Quanto alla sentenza del novembre scorso Paviglianiti era stato condannato a 18 anni; Maesano a 14; Pannuti e Leone, invece, a 12 anni.

I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE

Le indagini, condotte nel 2014 dal Comando Provinciale del capoluogo, portarono all’operazione denominata “Ultima Spiaggia”, che avrebbe accertato come il comprensorio di San Lorenzo e Bagaladi fosse sottoposto al controllo “pervasivo della cosca Paviglianti.

Gli investigatori avrebbero documentato come il clan, oltre a controllare un importante traffico di stupefacenti, avesse realizzato una infiltrazione definita “totalenel Comune di San Lorenzo, riuscendone a condizionare e orientare ogni attività.

Secondo la tesi degli inquirenti, anche con il supporto di imprenditori, alcuni dei quali ritenuti affiliati, e con la connivenza di amministratori pubblici locali, la cosca avrebbe influenzato il regolare svolgimento delle gare d’appalto bandite dai Comuni di San Lorenzo e Bagaladi; monopolizzato poi il settore commerciale controllando delle imprese locali e riuscendo, più in generale, a condizionare le attività produttive. Inoltre i Paviglianiti avrebbero gestito il traffico di droga insieme ad esponenti di altri sodalizi criminali.

Durante l’esecuzione della misura cautelare, emessa dal Gip su richiesta della Dda, sono state eseguite anche delle perquisizioni a carico di soggetti che sono ritenuti affiliati o vicini alla cosca.