Processo Provvidenza, in 26 scelgono il rito abbreviato
Verranno giudicate con il rito abbreviato, le 26 persone che hanno scelto di essere giudicate con questo procedimento nel processo scaturito dall’inchiesta Provvidenza contro la cosca Piromalli di Gioia Tauro istruita dalla Distrettuale antimafia di Reggio Calabria.
Il gup del capoluogo calabrese ha infatti ammesso al rito alternativo gli imputati Gioacchino Careri, Domenico Careri, Giovanni Sergio, Pasquale Guerrisi, Annunziata Sciacca, Antonio Pietro Sciacca, Carmela Sciacca, Loredana Sciacca, Francesco Sciacca, Carmine Alvaro, Rocco Saccà, Domenico Stanganelli, Antonio Piromalli (classe ’72), Antonio Piromalli (classe ’39) Pietro Gallo, Grazia Martino, Francesco Arcuri, Amedeo Fumo, Teresa Cordì, Nicola Rucinireta, Alessandro Pronestì, Francesco Trunfio, Cinzia Ferro, Francesco Cordì, Grazia Piromalli, Maria Martino.
L’inchiesta “Provvidenza” avrebbe portato alla luce il ruolo predominante di Antonio Piromalli, 45enne figlio del boss Pino detto “facciazza”, da 20 anni obbligato al carcere duro, che trasferitosi a Milano avrebbe tentato di far abbassare l’attenzione degli investigatori sul clan.
Nel capoluogo lombardo, Piromalli avrebbe infatti creato una nuova base operativa capace di realizzare nuovi business, come la distribuzione negli Stati Uniti di olio. Peccato che nella patria di Trump Piromalli abbia cercato di vendere olio di sansa spacciandolo per extravergine .
Gli affari del clan si sarebbero inoltre estesi all’ortofrutta, all'edilizia, al turismo, ai centro commerciali, sia in Italia che negli Usa, ma anche in Romania e in Francia.
Le posizioni degli indagati verranno discusse a partire dall’udienza del 30 gennaio, quando inizieranno le discussioni, prima del pubblico ministero e poi quelle dei difensori.
Per gli altri imputati, una decina che hanno deciso di andare a dibattimento davanti al Tribunale collegiale di Palmi, la data sulla decisione del rinvio a giudizio dovrebbe arrivare il prossimo 13 gennaio.