Nessuna associazione mafiosa. Giorgio Morabito va ai domiciliari
Arresti domiciliari per Giorgio Morabito, arrestato lo scorso anno nell’ambito della maxi operazione della Distrettuale antimafia di Reggio Calabria denominata “Cumbertazione”. Il Tribunale della libertà ha infatti accolto il ricorso presentato dal legale dell’uomo e ha deciso di scarcerarlo e metterlo ai domiciliari.
Il Tribunale ha di fatto annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Reggio Calabria nelle parti che riguardano l’associazione mafiosa e l’aggravante di avere agevolato la ‘ndrangheta.
L’uomo è accusato di associazione mafiosa e altri reati con l’aggravante delle modalità mafiose. Per gli inquirenti l’uomo con Francesco Bagalà, 40enne, sarebbe stato uno dei principali promotori dell’associazione a delinquere che avrebbe formato un cartello insieme alla ‘ndrangheta per condizionare l’assegnazione di appalti pubblici in diverse province calabresi.
La ricostruzione era stata già messa in discussione nei con diversi annullamenti della Suprema Corte. I 40 imputati nel procedimento stanno affrontando il processo davanti al Tribunale di Palmi.
L’inchiesta condotta dalla Dda di Reggio Calabria ha portato all’arresto circa di diversi imprenditori nonché professionisti e dipendenti comunali accusati a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione dedita alla realizzazione di una serie indeterminata di reati di turbata libertà, corruzione, frode nelle pubbliche forniture nonché numerosi delitti fine.
Le accuse costituivano l’epilogo di una articolata attività investigativa condotta dal Gruppo Investigazione criminalità organizzata (Gico) dei Nuclei di polizia tributaria di Reggio Calabria e Cosenza, volta a portare alla luce i profili imprenditoriali della criminalità organizzata operante nella Piana di Gioia Tauro e in altri luoghi così come ricostruiti sulla scorta di svariate intercettazioni e dichiarazioni di collaboratori di giustizia.