Libera. Giustizia per Francesco Vangeli: stasera la veglia di preghiera
“In un territorio, che si è macchiato di uno dei primati più tristi e amari, quello di essere, a livello nazionale, la provincia dove si commettono più omicidi in relazione alla densità della popolazione, è necessario smuovere le coscienze, riuscire a fare rete tra la stragrande maggioranza dei cittadini perbene che vivono questa terra, perché qui si gioca il destino dei nostri figli, rispetto al quale siamo tutti coinvolti”.
Così la nota del coordinamento vibonese di Libera in cui riecheggiano i nomi di Giuseppe, Pasquale, Filippo, Maria, Francesco, Matteo, Stefano, Francesco e tanti altri, una lunga lista di vittime innocenti della cultura mafiosa. Nomi che richiamano storie di giovani, sogni spezzati, di futuri violati, di vita repressa dalla protervia di una mentalità che fa della violenza la strada di risoluzione di ogni controversia. Storie che raccontano di volti di madri bagnati da lacrime amare di chi ancora aspetta impaziente che il proprio figlio rincasi. Storie che raccontano famiglie distrutte, lacerate da ferite inguaribili, che continueranno in eterno a grondare sangue, quel sangue giovane di chi aveva tutta la vita davanti e l’innocenza pura dei suoi anni”.
L’associazione non si rassegna ai fatti ribadendo a voce alta che “è necessario che ognuno di noi senta il peso della responsabilità di quel dolore e quella solitudine che attanaglia i familiari delle giovani vittime, che ognuno di senta violato e si indigni ogniqualvolta continui a sentire casi simili, ma soprattutto è necessario che quell’indignazione diventi impegno, diventi onda travolgente che possa rompere il muro del silenzio e che possa fermare l’avanzare indiscusso di un sistema subculturale che fa della legge dell’orrore e del sangue le sue pietre miliari. Tutti e tutte noi, cittadini e cittadine, genitori, lavoratori, insegnanti di ogni ordine e grado dobbiamo sentirci parte integrante della necessaria sfida educativa che possa emanciparci da quell’atavica rassegnazione che riduce a normalità, ciò che normale non è, che minimizza abituandosi, lo stato di necessità in cui viviamo”.
“Non è possibile che in Calabria, a Vibo Valentia, si continui ad uccidere per amore, che non si possa vivere liberamente i propri luoghi e le proprie storie, che si debba rimanere legati alle resistenti corde della paura. Pertanto, rivolgiamo un accorato appello alle forze sociali del vibonese di stringerci al dolore ed alla sofferenza della famiglia Vangeli, - chiosa la nota di rammarico - partecipando alla veglia di preghiera, che si terrà questa sera alle 20 nella Chiesa di Scaliti, alla quale seguirà una marcia silenziosa per chiedere verità e giustizia per Francesco Vangeli e per dire basta alla mattanza che continua a mietere giovani vittime innocenti”.