Omicidio Vageli: chiesti 30 anni di carcere per Giuseppe Prostamo
Reclusione in carcere per 30 anni. È quanto ha chiesto dal pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro per Giuseppe Prostamo, di San Giovanni di Mileto, accusato di concorso in omicidio e soppressione di cadavere di Francesco Vangeli, il giovane di Filandari scomparso nel nulla il 10 ottobre di due anni fa (QUI).
La richiesta, avanzata nell’ambito del processo dinanzi al gup di Catanzaro Gabriella Logozzo, non escluderebbe lo sconto di un terzo della pena per via della scelta del rito abbreviato. Sarà invece processato con il rito ordinario il 31enne Antonio Prostamo, fratello di Giuseppe (QUI).
Secondo l’accusa Vangeli sarebbe stato ferito mortalmente con un colpo di fucile, chiuso in un sacco di plastica e ancora agonizzante gettato nel fiume Mesima (QUI).
Il giovane sarebbe stato attirato con un pretesto nella casa di Antonio e Giuseppe Prostamo a San Giovanni di Mileto. È qui che il Vangeli sarebbe stato attinto dal colpo di fucile, poi rinchiuso in un sacco e, ancora moribondo, trasportato a bordo della sua auto nei pressi del fiume dove sarebbe stato poi abbandonato.
Quindi, i suoi presunti assassini avrebbero bruciato la macchina nel tentativo di cancellare quante più tracce possibili.
Per gli altri tre imputati, l’ex fidanzata di Vangeli, Alessia Pesce, 21 anni di Filandari ma residente a San Giovanni di Mileto; i due amici della vittima Alessio Porretta, 24 anni di Filandari, e Fausto Signoretta, 29 anni di Ionadi è stata stabilita l’incompetenza della Corte d’Assise.