Sanità, Scura: “Abbandonato da Roma e Regione”

Calabria Salute
Massimo Scura

Sono stato lasciato completamente solo da Roma e dalla Regione". Con queste parole l'ex commissario per l'attuazione del Piano di rientro della sanità calabrese, Massimo Scura, ha parlato della propria esperienza nella sanità calabrese. Avrebbe voluto fare di più nel settore servizi e sotto il profilo economico. E il suo rammarico sarebbe quello di “non aver potuto continuare. Di più non potevo fare, perché' sono stato lasciato completamente solo”.

Se da una parte Scura ha lamentato di essere stato lasciato solo da Roma, dall’altra dalla Regione. Perché se nel primo caso per un anno e mezzo, non è stato affiancato dal sub commissario, nel secondo lamenta “l’ostracismo” “non solo a livello personale ma anche a livello di Dipartimento Tutela della Salute, che - ha sostenuto Scura - è sostanzialmente distrutto: è una cosa che, purtroppo, non lascio io ma la Regione in eredità alla nuova struttura commissariale, e sarà un problema serio".

Ha poi dato piena disponibilità al nuovo commissario Cotticelli per eventuali collaborazioni. In Calabria Scura pensa di “aver profuso lo spirito di legalità, trasparenza e competenza richiesto dal ministro, al quale aggiungerei anche passione e credibilità e autorevolezza”.

Ha quindi fatto un passaggio sull’incarico all'Asp di Reggio Calabria dove dice che servirà “una presa di posizione della struttura commissariale entrante, perché' al momento, dal punto di vista normativo e formale, io sono ancora il soggetto attuatore e quindi il rappresentante legale dell'azienda reggina". Scura ha fatto riferimento ai suoi rapporti con gli erogatori privati, spesso tesi: "Il fronte aperto con i laboratori privati è un'invenzione dei laboratori privati. Ci sono le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato. Quando le sentenze del Tar sembravano favorevoli, i laboratori privati cantavano vittoria, adesso che il Tar ha fatto non una sospensiva ma una sentenza che da' ragione al commissario, ora non valgono più le sentenze. Ma - ha concluso l'ex commissario della sanità calabrese - le sentenze vanno rispettate, da tutti”.

In merito alla situazione della sanità, Scura ha detto di aver lasciato una “sanità migliore rispetto a quella che ho trovato, sia per il numero dei servizi attivati a livello ospedaliero e territoriale sia per la prevenzione”. E in merito ai numeri ha dichiarato che “non sono quelli reali, perché' mancano i flussi sui Lea che non sono arrivati a Roma, ma sono estremamente tranquillo. Sotto il profilo economico abbiamo ancora una perita piuttosto elevata, nata dal fatto che abbiamo alzato i tappeti e abbiamo eliminato la polvere che c'era sotto, e questo si è tradotto in gestioni straordinarie e sopravvenienze passive, risalenti addirittura al 2008 e 2009, gli anni terribili della sanità, quando - ha ricordato l'ex commissario - si sono nascosti sotto il tappeto debiti e debiti per far apparire in pareggio bilanci che non erano in pareggio, e ci sono poi debiti pregressi. Si sta lavorando fortemente su questo versante, e sono convinto - ha concluso Scura - che la nuova struttura commissariale saprà proseguire in tal senso in modo ancora più efficace".