Processo “Barbarossa”: ‘ndrangheta nel torinese, pene ridotte per 15 imputati
La Corte di Appello di Torino, con una sentenza emessa nella giornata di ieri, ha ridotto notevolmente le pene nei confronti di 15 imputati coinvolti nel processo scaturito dall’operazione “Barbarossa” (QUI), scattata nel maggio del 2018, che portò a far luce sulle infiltrazioni di ‘ndrangheta fra i territori di Asti e Costigliole.
Gli imputati comparsi davanti ai giudici, per la maggior parte, hanno scelto di concordare la pena ottenendo così riduzioni di oltre il 30% rispetto a quanto era stato deciso in primo grado ad Asti (QUI).
La più importante - da 20 anni a 10 anni - è stata ottenuta da Michele Stambè, ritenuto componente dell’omonima famiglia che dal piccolo centro delle Preserre si trasferì nella Pianura Padana tra gli anni ’80 e ’90.
Riduzione di pena, inoltre, per: Rocco Zangrà, passato da 12 anni e 8 mesi a 6 anni e 6 mesi; Daniele Stambè, da 9 a 6 anni; Gianfranco Guzzetta, da 9 a 6 anni; Agim Lena, da 5 anni e 4 mesi a 3 anni; Massimo Marchiori, da 3 anni e 4 mesi a 8 mesi; Salvatore Stambè, da 11 anni e 8 mesi a 7 anni; Salvatore Carè, da 11 a 8 anni; Luca Scrima, da 14 anni e 8 mesi a 9 anni e 9 mesi; Giuseppe e Ferdinando Catarisano, da 9 anni e 4 mesi a 6 anni; Bruno Agostino, da 10 anni e 4 mesi a 9 anni e 10 mesi; Giuseppe e Adriano Emma, condannati a 6 anni e 6 mesi; Vincenzo Emma, condannato a 10 anni.