Chiuse le indagini sui brogli a Reggio, divieto di dimora per Castorina
Avviso di conclusione indagini per Antonino Castorina. Il consigliere comunale di Reggio Calabria, arrestato a dicembre nell’ambito dell’inchiesta sui presunti brogli elettorali alle ultime elezioni comunali di settembre 2020 (QUI), è passato dai domiciliari al divieto di dimora nel capoluogo dello Stretto.
Il gip, Stefania Rachele, ha infatti sostituito la misura cautelare, mentre il procuratore Giovanni Bombardieri, l’aggiunto Gerardo Dominijanni e i pm Paolo Petrolo e Nunzio De Salvo hanno notificato l’avviso anche agli altri indagati: Giuseppe Saraceno, Simone D’Ascola, Francesco Laganà e Antonio Fortunato Morelli.
Questi sono stati arrestati a seguito del secondo troncone delle indagini condotte dagli agenti della Digos che hanno scoperto il sistema di brogli.
Secondo l’accusa, infatti, alle ultime elezioni reggine avrebbero votato decine di persone anziane che in realtà non si sarebbero mai recate al seggio.
Inoltre alcuni voti sarebbero stati espressi da persone decedute. Il tutto grazie alla duplicazione delle tessere elettorali che si ritiene siano state ritirate negli uffici da Castorina e dagli altri indagati.
Nel frattempo il Tar della Calabria ha respinto il ricorso presentato per l’annullamento della proclamazione degli eletti alle elezioni comunali di Reggio Calabria e vinte dal centrosinistra col sindaco Giuseppe Falcomatà.
Per i giudici il ricorso era “irricevibile”, dal momento che è stato depositato dopo il termine dei 30 giorni dalla proclamazione degli eletti. L’istanza era stata presentata dal movimento “Nuova Italia Unita”.