Strage di migranti nel crotonese: Occhiuto: “mentre qui si piangono morti, dov’è l’Europa?”
“Decine e decine di morti annegati, tra di loro anche bambini, tanti i dispersi. La Calabria è in lutto per questa immane tragedia. La Giunta regionale esprime sincero cordoglio per le vittime di questo naufragio”.
Sono le parole del governatore Roberto Occhiuto appresa la notizia del naufragio dell’imbarcazione carica di stranieri, spezzatasi nelle acque di Steccato di Cutro, nel crotonese, e costata la vita a decina di extracomunitari Iraniani, Afghani e Pakistani (QUI).
Occhiuto ha anche ricordato come in Calabria, nell’anno scorso, siano arrivati circa 18mila immigrati clandestini, la stragrande maggioranza dei quali sbarcati a Roccella Jonica, comune in provincia di Reggio Calabria diventato ormai punto di approdo delle rotte illegali dei mercanti di esseri umani.
“I calabresi - un popolo che ha conosciuto il dramma dell’emigrazione - hanno accolto questi migranti, senza alzare polveroni e senza causare tensioni, ma la situazione sta davvero diventando ingestibile” sbotta il presidente della regione che non manca di lanciare una frecciatina all’Europa: “Cosa ha fatto l’Unione europea in tutti questi anni? Dov’è l’Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalità? Che fine hanno fatto le operazioni di dialogo con i Paesi d’origine dei migranti?” si domanda Occhiuto.
Tutte domande che lo stesso governatore ribadisce come ad oggi non abbiano ricevuto alcuna risposta: “E chi sta nei territori, a stretto contatto con la realtà di tutti i giorni, è costretto a gestire le emergenze e a piangere i morti”, conclude.
Il presidente della Regione ha voluto infine ringraziare quanti si stanno adoperando per tentare di trovare dei superstiti e per assistere i sopravvissuti, condotti nei vicini presidi ospedalieri e nel Cara di Isola di Capo Rizzuto.
In queste ore sono in campo infatti i Carabinieri, la Polizia, la Guardia di finanza, la Guardia costiera, i Vigili del fuoco, la Croce Rossa, la Capitaneria di porto, la Protezione Civile.