Discarica di Santa Marina. Scrivono le associazioni di Scandale
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato delle associazioni di Scandale sulla discarica di Santa Marina
"Ieri 22 settembre 2011alle ore 19.00 presso la Prociv di Scandale si sono riuniti le associazioni insieme alle organizzazioni agricole per discutere per l’ennesima volta del problema della discarica di amianto in località Santa Marina di Scandale. Giorno 21 settembre durante un consiglio aperto a tutti i sindaci della provincia di Crotone gli stessi portavano solidarietà al sindaco per l’intimidazione subita durante la notte, in questa seduta arriva il fax della ditta Ecolsystema in cui si comunica per l’ennesima volta l’inizio dei lavori per lunedì 26 settembre della discarica stessa. Ora la vicenda la conosciamo un po’ tutti e dopo la manifestazione con blocco della S.S.107 del 01 Agosto il consiglio regionale nella sua interezza delibera e dice che: questa discarica non si può realizzare per due motivi: emendamento Napoli e linee guida per lo smaltimento dell’amianto nella regione Calabria impegnando il dirigente ad emanare un decreto di sospensione della discarica stessa, questo in linea di massima è quello che è successo finora. Questa ulteriore comunicazione di inizio lavori presentata dalla Ecolsystema, tra l’altro pervenuta in un momento poco opportuno, ha suscitato nella popolazione tutta un senso di rabbia, agitazione e perplessità. Quindi insieme alle organizzazioni agricole, associazioni di Scandale e Crotone viene comunicato a tutti gli enti competenti la volontà della popolazione di ritornare di nuovo sul sito per fermare i lavori con i mezzi democratici a loro disposizione. Si è deciso tra l’altro se non ci sono novità in merito da parte della regione, di organizzare un sit-in permanente davanti la sede dell’assessorato alle politiche ambientali della regione Calabria da giorno 5 ottobre. Qualora la regione Calabria dovesse far marcia indietro in relazione agli impegni presi in precedenza con la delibera citata sopra, noi chiederemo con forza le dimissioni dell’intero consiglio regionale per un motivo molto semplice (indipendentemente dal colore politico che la regione esprime): i consiglieri rappresentano il popolo calabrese legittimamente votato, quindi il popolo nelle figure dei suoi consiglieri delibera e legifera motivando le loro scelte ( nel nostro caso emendamento Napoli e norme attuative per lo smaltimento dell’amianto). I cittadini ne prendono atto e le rispettano. Se così non fosse non si vede la necessità della sopravvivenza di questo consiglio se no ci viene da pensare che ci siano due repubbliche una istituzionale e una privata e ognuna di esse va per la sua strada infischiandosene delle regole. Pertanto si comunica a tutti gli organi preposti alla sicurezza, Prefetto, Questore, ecc., di provvedere per far si che queste manifestazioni possano svolgersi in maniera pacifica. Si precisa inoltre che gli scriventi non si assumono nessuna responsabilità qualora le cose non vadano per il verso giusto perché la rabbia e la tensione degli animi sono a livelli allarmanti."