Processo Puma, l’imprenditore Raffaele Vrenna assolto in Cassazione
La sesta sezione della Corte di Cassazione ha confermato l’assoluzione dell’imprenditore crotonese ed ex vice presidente degli industriali della Calabria, Raffaele Vrenna. La Suprema corte ha anche annullato con rinvio la condanna di secondo grado ad un anno e 4 mesi inflitta nei confronti dell’ex patron dell’Fc Crotone per i reati di falso e corruzione. La sentenza d’appello era stata emessa il 28 settembre del 2009 e successivamente la Procura generale di Catanzaro aveva presentato il ricorso. Il Procuratore generale della Cassazione aveva chiesto l'accoglimento del ricorso.
I FATTI | Raffaele Vrenna fu condannato nell’estate 2008 a quattro anni nell’ambito del processo Puma che vide alla sbarra alcuni esponenti del mondo politico locale e regionale e che, secondo l’accusa, avrebbero mantenuto rapporti ed affari con il clan della ‘ndrangheta crotonese dei Maesano di Isola Capo Rizzuto.
L’imprenditore, insieme ad altri aveva chiesto ed ottenuto il rito abbreviato, convinto della sua estraneità. Dopo la condanna in primo grado, aveva poi deciso di dimettersi da tutte le cariche istituzionali (da presidente di Confindustria Crotone e vice presidente degli industriali calabrese) ed era stato inoltre costretto ad abbandonare la gestione delle sue aziende e non per ultima la presidenza della società calcistica Fc Crotone.
Nonostante i numerosi attacchi mediatici durati per anni ha sempre scelto la via del silenzio convinto di dover rispondere solo e soltanto nelle sedi appropriate. Il processo d'appello ribaltò la sentenza di primo grado, facendo cadere le accuse infamanti di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione elettorale.
La Corte di cassazione ha così messo la parola fine alle vicissitudini giudiziarie di Vrenna confermando la completa innocenza dell'imprenditore.