Vibo, Calopresti chiude la IV edizione del festival Cinematografico
Piccolo o grande passo per una rivoluzione culturale. In sintesi questo il senso e il valore che lascia la quarta edizione del IV festival cinematografico della Calabria, che si è svolto a Vibo Valentia, e che ha visto la scena finale all’auditorium della Scuola della Polizia in serata. A tirare le somme ma anche a delineare il suo futuro percorso, alla luce degli esiti, è stato il presidente della fondazione “Calabria Film Commission”, Gianluca Curti. Ringraziando i presenti e tutti gli organizzatori, ha esordito nel sottolineare come sono stati quattro giorni intensi, importanti. Allo spettacolo, agli artefici del mondo del cinema, un discorso improntato all’impegno per la rinascita della cultura. Il cinema quindi come catalizzatore per veicolare un messaggio di crescita nelle nuove generazioni, che non può essere disgiunto con quello della consapevolezza di un progetto basato su alcuni valori che affondano le radici sulla civiltà di una società. “Lavorare – ha spiegato – per gettare semi che diano frutti per costruire il futuro”. Un motivo caro questo, al presidente della Film Commission, che ha ribadito nelle diverse occasioni, ricordando tutti gli artisti, attori, registi che si sono succeduti, a partire dalla madrina del festival Claudia Cardinale che ha aperto il festival con la mostra sul Sergio Leone. Inoltre ha fatto presente come la cultura significa economia, ricordando ancora che un euro investito nel cinema ha una ricaduta - provata statisticamente - di sei euro sul territorio. La crescita di una società quindi non può prescindere dalla cultura, che deve raccontare la società, che fotografa le condizioni culturali e economiche.
Tanti le star che hanno partecipato alla conferenza conclusiva che si è svolta nel pomeriggio nei locali del 501 hotel. A presentarli il direttore artistico del festival Alessandro Russo, a partire da colei che presenterà la cerimonia di premiazione, Lucrezia Lante della Rovere. La sua è una prima volta. Non ha mai vestito i panni di presentatrice, ma è ben contenta di potersi misurare in questo ruolo. A seguire Paola Barale, protagonista di un cortometraggio; Mimmo Calopresti, che ha ricordato l’esperienza molto positiva dell’incontro con gli studenti dopo la proiezione del film di Gianni Amelio “Lamerica”, germe di un sud che vuole essere protagonista attraverso la formazione delle coscienze e la necessità di lasciare il proprio lavoro in questa che è anche la sua terra. Investire quindi sul futuro, sui giovani, il suo leit-motiv. Poi ancora Saverio Vallone, figlio del grande e indimenticabile Raf; Enrico Loverso, siciliano, protagonista del film di Amelio. Il suo monito: affrontare il viaggio senza paura ed ad andare avanti; Pier Francesco Favino, anche lui di origini meridionali, ha ricordato che il cinema fa parte della società e non è un mondo a parte; Asia Argento, che sarà protagonista di una chiusura all’insegna della musica non commerciale, ricordando che è stato proprio Curti a credere nel suo lavoro di regista “quando nessuno credeva in me in Italia”. Ancora Vinicio Marchioni, protagonista in “Romanzo criminale”; Giuseppe Gagliardi che ha presentato il suo “Tatanka” al Complesso penitenziario di Vibo; Luca Lucini che dichiara il suo amore per il sud da nordico; i registi Marina Spada; Fabrizio Cattaneo, Tonino De Bernardi, e tanti altri presenti in sala.