Asp Crotone, Pacenza: nessuno ha abbandonato la nave
“Servono collaborazione e unità d’intenti per risollevare le sorti della nostra sanità. Esasperare invece gli animi dei cittadini e dei lavoratori con strumentalizzazioni politiche, o peggio ancora per suscitare clamore giornalistico, come sta accadendo a Crotone è un gioco al massacro che, di sicuro, nuoce al raggiungimento di questo fine”.
Così il presidente del Comitato regionale per la qualità e la fattibilità delle leggi, Salvatore Pacenza, in merito agli ultimi eventi che stanno riguardando l’Azienda sanitaria crotonese.
“Con grande dignità e abnegazione – sottolinea l’onorevole Salvatore Pacenza – amministratori e politici, quotidianamente, tentano di rimettere sui giusti binari situazioni complesse, alcune delle quali si sono trascinate per decenni. Il fatto che non si esca pubblicamente a proferire i percorsi ipotizzati in questo settore è una scelta che mira a tutelare le istanze dei lavoratori e dei cittadini, al fine di non far nutrire in loro false aspettative. Ci siamo resi conto che le note restrizioni e i vincoli imposti dal Piano di rientro dal debito sanitario (che pesano anche sul turn-over del personale) e in seconda istanza il controllo pedissequo effettuato dal Tavolo Massici del ministero, sono diventati dei muri invalicabili. Si studiano percorsi alternativi per giungere ad obiettivi che già all’origine sono dati per impossibili. Nonostante tutto nessuno si è mai dato per vinto. Lo evidenziano i percorsi ipotizzati dal direttore generale dell’Asp Rocco Antonio Nostro che, in attesa di esternalizzare i servizi dell’Asp ad un’altra società per impiegare le maestranze in mobilità, ha proposto nel frattempo il ricorso all’utilizzo delle borse lavoro per far fronte alle retribuzioni dei 132 ex interinali. Ma questo ragionamento non è stato mica messo in piedi dal management sanitario nel giro di 24 ore. O meglio, a seguito della protesta! È una proposta scaturita da un intenso lavoro di concertazione e di raccordo messo in atto tra i funzionari del dipartimento Salute e i dirigenti dell’Azienda sanitaria. Minare per tanto la dignità di chi è stato e rimarrà disponibile a venire incontro alle istanze di lavoratori e cittadini è un atteggiamento inaccettabile. La mia scelta di fare politica è nell’interesse generale e ha tra i suoi principali obiettivi quello di contribuire a migliore il servizio sanitario calabrese”.