Precari all’Asp di Crotone. Lucà (CdC): è ora di porre fine alla presa in giro

Crotone Salute

“Siamo vicini e solidali a tutti i 132 dipendenti/precari dell’Asp di Crotone e alle loro famiglie che da anni vivono questa deprecabile situazione di instabilità congenita. Questo non nuovo stato di agitazione di questi padri di famiglia vuole certamente attenzionare i Dirigenti locali dell'Asp e la politica regionale che è ora di finirla con questo stato di cose! Non è più possibile assistere inermi alla strumentalizzazione di una classe dirigente che pensa di giocare sul bisogno di persone che allo stato dei fatti hanno fatto e fanno quotidianamente il loro dovere con professionalità ed abnegazione”. Lo afferma in una nota stampa Salvatore Lucà della Compagnia dei Democratici di Crotone.

“Basta con i soliti proclami – sostiene ancora Lucà - questi signori non hanno più bisogno di altre parole vuote, invitiamo le istituzioni preposte a trovare una soluzione immediata e definitiva per questi soggetti che nella pratica rivestono un ruolo strategico nell'ambito della nostra sanità. Abbiamo l'obbligo di farli operare in un contesto sereno e tranquillo considerato il ruolo che da anni esercitano, che a prima vista può anche sembrare marginale ma così non è, anzi, riteniamo che la loro opera sia veramente indispensabile ad un contesto generale che si avvia, purtroppo, in modo ineluttabile al collasso.

“Siamo meravigliati – prosegue la nota della Compagnia dei Democratici di Crotone - del disinteresse e della marginalità che la vicenda suscita nell'ambito dei nostri stessi rappresentanti politici regionali i quali dovrebbero viverla con più determinazione fuori veramente dalla logica delle appartenenze partitiche. L'aspetto tragicomico della vicenda è quello che tutti sono coscienti che queste persone esercitano ormai da tantissimi anni un compito importante ed indispensabile, che il tutto è una spesa di cui non se ne può fare a meno quantomeno per mantenere un servizio sanitario accettabile, ma nel concreto la Direzione Generale e i nostri rappresentanti regionali vivacchiano nell' attesa della prossima manifestazione di protesta forse per deviare, sulle spalle di questi poveri lavoratori, l'attenzione dei cittadini da uno stato generale della nostra sanità che inizia a diventare veramente deficitario. Finiamola di alimentare i viaggi della speranza forse anche all'interno della nostra Calabria e di creare fibrillazioni tra le nostre popolazioni, chi in questo momento ha la responsabilità di governare, in un modo o nell'altro, ha l'obbligo di risolvere nettamente la vicenda altrimenti – conclude Lucà - dica con chiarezza che non ha o non hanno le capacità politiche ed amministrative a dirigere un settore che a dir poco è di vitale importanza”.

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