Fli Lamezia Terme: “Inaccettabile la chiusura del nostro tribunale”
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Circolo Territoriale FLI S.Eufemia Lamezia Ninetta Burgio sul taglio del tribunale cittadino.
È di ieri la notizia ufficiale che il Consiglio dei Ministri ha approvato il taglio di 37 tribunali e la chiusura di 220 sezioni distaccate, esercitando la delega per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari, conferita dal Parlamento al Governo Berlusconi ed ereditata dal Governo Monti. Nel provvedimento rientrano anche i Tribunali calabresi di Lamezia Terme, Rossano, Paola e Castrovillari. Si evince che finora non si è tenuto per nulla in considerazione il criterio della criminalità organizzata, la cui presenza invasiva e distruttiva impedisce il normale sviluppo di ogni settore del territorio. Neppure la recente “Operazione Medusa”, che ha smantellato la cosca lametina dei Giampà e che ha restituito fiducia e speranza ai cittadini, ha messo in ulteriore allarme il Governo.
I Lametini hanno subito, per l’ennesima volta, uno scippo, ancor più grave dei precedenti perché li priva di un necessario presidio di legalità e di giustizia. Lo stesso ragionamento può essere esteso, per evidente analogia, agli altri tribunali calabresi.
Va precisato che entro trenta giorni il CSM e la Commissione Giustizia dovranno esprimere un parere obbligatorio, ma non vincolante, sullo schema approvato dal Consiglio dei Ministri, che, a quel punto, procederà all’emanazione del decreto legislativo.
Il tribunale, in una logica di lotta concreta ed a tutto campo alla ‘ndrangheta ed ad ogni tipo di malaffare, dovrebbe essere rafforzato in termini di organico e di mezzi, altro che soppresso. Come sottolineato dal magistrato Nicola Gratteri, un risparmio nel settore della giustizia a costo zero è realizzabile attuando una riforma delle norme contenute nei codici vigenti ed una razionalizzazione delle procedure. Non dimentichiamo i danni a livello economico che con questa soppressione colpirebbero i cittadini e tutto il circuito commerciale e non solo che ruota attorno al tribunale, così come è da sottolineare la produttività del presidio lametino e la grande validità professionale del foro.
Peraltro, la delega conferita a suo tempo al Governo Berlusconi per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari è stata inserita nella legge n. 148 del 14 settembre 2011, che converte il decreto-legge n.138 del 2011 recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo: sono chiari i profili di incostituzionalità.
Come Circolo Territoriale FLI S.Eufemia Lamezia Ninetta Burgio, considerata l’evidente responsabilità politica, chiediamo le dimissioni immediate dei parlamentari calabresi che hanno votato a favore della legge n. 148 del 14 settembre 2011, uno dei quali ha oltretutto rassicurato pubblicamente il popolo lametino affermando che il tribunale di Lamezia Terme non sarebbe stato soppresso.
Invitiamo il Governo a prendere in considerazione i pareri, anche se non vincolanti, del CSM e della Commissione Giustizia, sicuri che questi sapranno esprimere le reali esigenze della città di Lamezia Terme e delle altre realtà calabresi.