Chiusura tribunali, Domenico Naccari: “un errore che si basa su una visione manageriale”
“Sopprimere i tribunali cosiddetti minori, soprattutto quelli collocati in aree ad alta densità mafiosa, è stato un errore di valutazione che si basa su una visione manageriale della vita e della politica. La lotta al crimine organizzato deve essere senza quartiere, senza badare a spese e senza curarsi del rendimento costi-produttività”. Lo afferma Domenico Naccari, delegato ai rapporti con le comunità regionali di Roma Capitale.
“Un errore – aggiunge - i cui effetti ricadranno negativamente su territori in cui lo Stato è debole e le organizzazioni criminali molto potenti, come la Calabria. Questa riforma rappresenta una sconfitta per lo Stato e per tutti quei cittadini che hanno confidato fino all’ultimo nella responsabilità del governo che avrebbe dovuto valutare diversamente e non in base al rendimento costi-produttività. Auspico – prosegue Naccari - che il Parlamento possa mettere in atto tutte le azioni necessarie per orientare modifiche indirizzate a rafforzare i presidi giudiziari in Calabria, soprattutto vista l’entità veramente irrisoria dei risparmi che l’amministrazione dello Stato incamera da questa riforma. Si parla di 2.889.597 entro la fine del 2012 e 17.337.581 nel 2013. Spiccioli di risparmio contro i 150 miliardi di euro che fattura ogni anno la sola ‘ndrangheta”.