Centrale del Mercure, OLA: no alla guerra tra poveri
“Nell’Italia degli scioperi al contrario, in piena recessione, c’è chi innesca guerra tra poveri e contro organi dello Stato di cui si tenta di rimetterne in discussione le decisioni. Quattro persone, non sappiamo se operai Enel o delle ditte interessate alla riattivazione della centrale, a Laino Borgo (nel cosentino) sono saliti oggi (ieri, ndr) per protesta sulla ciminiera dell’impianto. I lavoratori chiedono garanzie sul loro futuro occupazionale in vista della Conferenza dei servizi organizzata dalla Regione Calabria per il 10 ottobre. Si ripete per la centrale del Mercure un secondo caso Ilva? I cittadini, le associazioni e numerosi enti locali non solo della Valle del Mercure e del Pollino ribadiscono invece con forza la richiesta della definitiva chiusura in forza della sua dimostrata incompatibilità economica, ambientale e per la salute dell’impianto”.
E’ quanto si legge in una nota stampa della Ola, Organizzazione Lucana Ambientalista in cui viene inoltre ribadito che “gli atti adottati nel corso degli ultimi dieci anni caratterizzati da comportamenti amministrativi che si sono dimostrati illegittimi così come conferma anche l’ultima sentenza del Consiglio di Stato”. “Contro l’impianto oltre alle associazioni vi sono numerosi enti locali e soprattutto comuni cittadini così come è testimoniato dalle imponenti manifestazioni popolari che hanno mobilitato migliaia di persone, per difendere i propri diritti ed interessi e a tutela propria salute, di una delle aree protette tra le più belle d’Italia vocate - concludono le associazioni e la Ola - al turismo e all’agricoltura di qualità nel parco nazionale del Pollino”.