Protesta alla Centrale Enel del Mercure. Uil contraria: è compatibile con l’ambiente
Nell’immediatezza della notizia che quattro lavoratori sono saliti sul camino della Centrale ENEL del Mercure, a Laino Borgo, per protestare contro le lungaggini della politica, il segretario generale della UIL calabrese Roberto Castagna si è recato sul luogo della per esprimere ai quattro tutta la solidarietà della sua Confederazione
“È assurdo quanto sta succedendo in questo territorio - afferma Castagna - una centrale a biomasse di legno vergine, che tra l’altro garantirebbe anche una buona manutenzione ai boschi e con essa si eviterebbero anche gli incendi che hanno martoriato la Calabria durante l’ultima stagione estiva, viene osteggiata fino a metterne in pericolo la sua stessa esistenza per giochi politici che nulla hanno a che vedere con l’ambiente e con la salute dei lavoratori e dei cittadini”.
“Una Centrale come quella prevista - continua il Segretario della UIL - e pronta a partire per il Mercure gode addirittura dei benefici della Comunità Europea per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e, quindi, pulita. Solo la cecità o la malafede di chi la osteggia può far dire il contrario. È necessario fare presto concludere i lavori della Conferenza dei Servizi ed è auspicabile che tutti i soggetti interessati, in primis il Parco del Pollino, la smettano di girare attorno al problema cercando di nascondersi dietro al classico dito. Tutto il mondo è a conoscenza che una Centrale come quella del Mercure è compatibilissima con l’ambiente ed affermare il contrario non sarebbe compreso dalla gente”.
Il segretario della UIL, giunto alla Centrale del Mercure, ha trovato ad attenderlo Gino Campana, il Coordinatore Regionale della Uilcem che afferma di essersi “precipitato subito qui per cercare di mediare una situazione che rischia di esplodere da un momento all’altro. I lavoratori sono esasperati e per ogni giorno che passa vedono affievolirsi le loro speranze di continuare a lavorare nella loro terra. La loro preoccupazione deriva anche dal fatto che il tempo non è una variante indipendente. Protrarre il verdetto della Conferenza dei Servizi potrebbe rendere vano l’investimento dell’ENEL perché l’azienda potrebbe addirittura ritirarsi definitivamente dalla valle. Questo significherebbe buttare alle ortiche duecento posti di lavoro ed altre centinaia che sarebbe impiegati nella filiera del legno e tutto ciò è assolutamente vergognoso. Stanotte i quattro lavoratori sul camino sono stati all’addiaccio e ci vogliono restare fin quando non vedono uno spiraglio di luce per la soluzione del problema. A loro va la solidarietà nostra e di tutti i loro colleghi, garantendo - il coordinato della Uilcem - che non saranno mai da soli a lottare per una giusta causa come questa”.