Anoressia e bulimia il sud è il più colpito con il 2,7%
Una fame d’amore che si può nutrire ed a volte anche saziare nel 90% dei casi per l’anoressia nel 70% per la bulimia, altrimenti si parla di una malattia molto resistente alle cure e cronicità che può portare alla morte. Per arrivare ad un risultato positivo è necessaria una diagnosi precoce, mentre specialmente in Calabria il primo approccio con la terapia avviene dopo 9 anni di malattia. Sono necessarie cure e terapie appropriate e spesso occorre andare oltre rigidi schemi e protocolli ministeriali e lavorare con flessibilità mentale e strategie di intervento che mettono al centro il/la paziente e tutto ciò che fa parte del suo mondo. Per quanto riguarda la bulimia il più colpito è il Sud con il 2,7% dei casi mentre il Centro e il Nord ne registrano un'incidenza inferiore (1,7%). In Calabria il tasso di obesità infantile si aggira al 45% e spesso si tratta di casi di alimentazione compulsiva che i genitori (spesso anche loro obesi) non riescono a controllare.
E’ questa in estrema sintesi ciò che è scaturito nella tre giorni” Nutriamoci di vita”, campagna di prevenzione, formazione e informazione sui disturbi del comportamento alimentare ideata dalla Ra.Gi. Onlus in collaborazione con Calabria Etica e l’Assessorato comunale alla pubblica Istruzione. Una tre giorni durante la quale il tema dei Dca è stato per la prima volta analizzato e sviscerato nella sua crudità da più prospettive (clinico, analitico, sociale, terapeutico, corporeo, filosofico) permettendo agli esperti di avere una visione completa e di giungere alla consapevolezza che è alla persona, nella sua totalità, che dev’essere rivolta la cura e l’ascolto e non al singolo sintomo avulso dal suo contesto o contenitore-corpo. I dati emersi durante la prima giornata di studio sono allarmanti per una malattia che rappresenta la prima causa di morte tra le ragazze, soprattutto tra i 12 e i 25 anni, le più esposte a tali patologie subdole, ingannevoli e di non facile comprensione da parte di genitori, insegnanti e principalmente di chi ne è vittima. Ma molti sono i dati sommersi, perché la prima cosa da affrontare è spesso la vergogna dietro la quale si trincerano i genitori.
In Italia, su 10 adolescenti colpiti da anoressia, 2 muoiono; sono 3 milioni gli Italiani affetti da Dca, in prevalenza giovani (il 5% delle donne tra i 13 e i 35 anni), bambini (il 21% delle femmine, il 15% dei maschi tra gli 11 e i 17 anni), e adulti (il 20% ha più di 35 anni). Tra le anoressiche, il 20% soffre di gravi problemi di salute, e il 5% è il tasso di suicidi; dall'esordio della malattia, il 10% muore in 10 anni, il 20% in 20 per suicidio e complicanze da malnutrizione. Tra gli adolescenti e gli adulti, la bulimia incide per il 60-70%, tra i bambini per il 40%, manifestandosi inizialmente tra i 12 e i 25 anni, con il picco massimo tra i 17 e i 18, senza distinzioni sociali e il fenomeno risulta in crescita specialmente al sud. Numerose possono essere le cause scatenanti del disturbo alimentare per la maggior parte si tratta di una mancanza affettiva, ma il dato più allarmante è che sono numerose oggi le adolescenti che si lasciano condizionare da messaggi pubblicitari futili e che adottano per dimagrire diete modaiole lette su giornali a largo consumo. La Calabria non è assolutamente estranea a questo tipo di patologie e tanto meno Catanzaro. Anzi secondo gli esperti intervenuti, il dato catanzarese non solo sta aumentando ma addirittura si sta estendendo anche agli adolescenti di sesso maschile e sta coinvolgendo anche donne dai 30 anni in su che non accettano di invecchiare e si perdono dietro il mito dell’eterna giovinezza il cui principale protagonista è un corpo asciutto e privo dei segni dell’età.
Ecco allora che la cura deve avvenire all’interno di un approccio che coinvolga diverse modalità terapeutiche e individualizzate caso per caso, tra cui è stata dimostrata la possibilità di interventi specifici sulla organizzazione dell’immagine corporea che rappresenta il livello più basico e profondo dell’organizzazione del senso d’identità per queste ragazze. Molto importante per i Dca è comunque la prevenzione che non deve scioccare chi ne è il fruitore e non dev’essere di tipo emotivo, ma consapevole e razionale e poi forme di comunicazione, informazione e formazione. Un richiamo deciso all'attenzione è stato rivolto agli insegnanti ma anche ai genitori, perché certe avvisaglie vanno colte subito e non sottovalutate. Senza drammatizzare, durante la tre giorni è stato rilevato come le ragazze cominciano a manifestare disturbi già a 10-12 anni. E se non ne parlano a casa, o con le amiche, lo fanno però spesso sul web attraverso siti, blog, chat e community. Tanto che il fenomeno sta diventando inquietante. Molti infatti sono i siti pro-anoressia che, nonostante siano illegali e spesso oscurati, spesso aumentano di numero e di contatti. In Italia ce ne sono 260: si tratta di blog dove le adolescenti si raccontano, ma in realtà contengono anche minacciosi messaggi subliminali che agganciano, come in un sortilegio, le ragazze insicure, insoddisfatte del proprio corpo o, molto più semplicemente, giovanissime che si sentono sole e trovano consolazione nel cibo.