Educazione alimentare: Ra.Gi. onlus, una voce di protesta forte e determinata
Una voce di protesta forte e determinata, che si oppone con decisione ai principi di una società dell’apparire, secondo i quali il successo assoluto scaturisce da un vuoto ed effimero processo di omologazione dei corpi e delle menti. È questa, in sintesi, la mission di “Nutriamoci di Vita”, la Campagna d’informazione e prevenzione sul tema dei Dca, pensata dalla Ra.Gi Onlus. Un’iniziativa che, senza ricorrere alla proposta di immagini shock, né di riferimenti troppo forti, ma con un approccio soft, sta iniziando un percorso di dialogo ravvicinato con i giovani nelle parrocchie, nelle scuole e nelle palestre della città. Venerdì scorso l’équipe della Ra.Gi. ha potuto parlare ai ragazzi del quartiere Gagliano.
L’ incontro di prevenzione e formazione sul comportamento dei Disturbi alimentari dal titolo “Io mi piaccio”, che si è svolto presso la Sala del Cenacolo, fa parte di un percorso pensato dalle catechiste della Parrocchia Santa Maria Assunta, che mira ad accompagnare i ragazzi a riscoprire un Vangelo che può diventare fonte di orientamento per le loro scelte, le quali devono essere dominate soprattutto dalla presa di coscienza e dall’accettazione della propria soggettività. Proprio la valorizzazione della propria diversità, legata al coraggio di essere sempre se stessi di fronte alle sfide della vita, sono stati alcuni dei temi predominanti dell’intervento di Elena Sodano, presidente della Ra.Gi., affiancata dalle sue collaboratrici Giusy Genovese, psicologa e psicoterapeuta e di Assunta Ranieri, nutrizionista.
All’incontro hanno presenziato Don Dino Piraino, Don Ivan Crauti e le catechiste, tra le quali Simona Severino. Grande l’interesse suscitato nei ragazzi, i quali hanno dimostrato una grande sensibilità nei confronti dei temi proposti. Il percorso di prevenzione portato avanti dalla Ra.Gi mira a stabilire un contatto genuino con i giovani. Parlando il loro stesso linguaggio si cerca di penetrare nel loro mondo, cogliendone tutta la complessità. Colti in una fase delicata della loro crescita, i ragazzi sono costretti a fare i conti con le regole di una società che tende ad appiattire le loro identità, con un mondo che impone continuamente di desiderare, mediante una continua pressione da parte dei media e della pubblicità, le cui immagini enfatizzano il valore di oggetti ed icone artefatte.
Il messaggio di “Nutriamoci di Vita” si fonda essenzialmente sul rispetto profondo per le capacità individuali di ognuno e per la diversità, concepita come una risorsa positiva, non certo come un ostacolo al successo. L’anoressia e la bulimia nascono spesso proprio dall’insoddisfazione verso se stessi, dalla convinzione di non essere abbastanza perfetti per meritare di appartenere alla società della bellezza sfavillante, del fascino indiscusso dei corpi esibiti su cartelloni ed immagini pubblicitarie. Ed ecco che il rispetto di se stessi, la propria autostima, il coraggio di essere una “voce fuori dal coro”, diventano in quest’ottica, parole chiave di un percorso di prevenzione che mira a mettere in guardia i ragazzi dal pericolo della gabbia mortale in cui i Dca conducono, quasi per gioco.
Non è difficile rifugiarsi nella dimensione del controllo del proprio corpo e delle proprie emozioni per sfuggire all’insoddisfazione della propria vita. È così che i Dca iniziano il loro subdolo percorso nella mente dei giovani. “Nutriamoci di Vita” vuole festeggiare il bello che c’è in ognuno di noi, vuole dire ai ragazzi di valorizzare ogni loro qualità, perché c’è sempre una risorsa spendibile dietro ogni piccolo successo.