Esami venduti ad ateneo Catanzaro: in 80 sotto processo
E' stato negato il patteggiamento a Francesco Marcello, principale indagato nell'inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro su presunti casi di esami venduti all'Ateneo Magna Graecia, per il quale si è conclusa oggi l'udienza preliminare svoltasi a carico dei 97 indagati totali. Il giudice, Livio Sabatini, ha ritenuto non congrua la pena proposta dalla difesa di Marcello, di un anno e sei mesi di reclusione che sarebbero andati a sommarsi ai tre anni già patteggiati nella prima tranche dell'indagine, ed ha dichiarato inammissibile il rito alternativo per l'uomo, che alla fine è stato rinviato a giudizio, assieme ad altre 79 persone, fra cui altri tre impiegati dell'Ateneo catanzarese - Nicola Paino, Giuseppe Albi e Rosanna Magliocco, e due docenti, Andrea Porciello e Alessandro Morelli (tutti gli altri sono stati coinvolti in qualità di studenti, alcuni dei quali hanno conseguito il titolo accademico, finito sotto sequestro). Dodici le persone che hanno ottenuto di patteggiare pene comprese fa un anno e sei mesi di reclusione e due anni, e cinque quelle che hanno chiesto il rito abbreviato (che comporta lo sconto di pena di un terzo in caso di condanna) da celebrarsi a marzo. Il processo per gli 80 indagati rinviati a giudizio, invece, avrà inizio il 12 aprile.
Nell'inchiesta, condotta dai militari della Sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri coordinati dai sostituti procuratori Salvatore Curcio e Paolo Petrolo, sono contestati a vario titolo i reati di corruzione, falso ideologico e materiale del pubblico ufficiale in atto pubblico, falso per indurre in errore l'Ateneo, soppressione e distruzione di atti. Il caso della presunta compravendita di esami scoppiò nel novembre del 2007, e travolse prima la facoltà di Scienze economiche aziendali e poi quella di Giurisprudenza, facenti capo all'unica segreteria didattica di cui era responsabile il 50enne Francesco Marcello, principale accusato, finito in manette il 13 novembre di quell'anno. Nell'ambito di quel primo filone d'indagine i pm incassarono tre patteggiamenti - fra i quali quello di Marcello, cui fu applicata una pena di tre anni di reclusione, ed il pagamento di 2.000 euro per le spese di costituzione di parte civile dell'Università' - e una condanna a carico delle prime quattro persone finite nei guai. In seguito altre 16 persone furono raggiunte da avviso di garanzia ad agosto 2009 (un diciassettesimo avviso era per il solito Marcello). Pochi giorni dopo il giudice per le indagini preliminari di Catanzaro emise un provvedimento cautelare con cui fu interdetto lo svolgimento dell'attività' forense a 39 persone. A marzo 2010, infine, un nuovo capitolo dell'inchiesta, con un'informazione di garanzia notificata ad altre 53 persone.