Esami venduti ad ateneo Catanzaro, al via udienza per 97 indagati
Dopo due precedenti rinvii ha preso il via oggi, a Catanzaro, l'udienza preliminare a carico dei 97 indagati coinvolti nell'inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro su presunti casi di esami venduti all'Ateneo Magna Graecia. - Lo scrive l'Agi - Il procedimento, nel quale l'Università ha chiesto di costituirsi parte civile, è iniziato con la discussione delle prime eccezioni preliminari prima che il giudice, Livio Sabatini, si riservasse di decidere sulle varie questioni e rinviasse l'udienza che, secondo un calendario stabilito oggi, proseguirà il 21, 22, 24 e 25 gennaio. Proprio il 21 saranno formalizzate alcune richieste di riti alternativi anticipate oggi.
Nell'inchiesta, condotta dai militari della Sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri coordinati dai sostituti procuratori Salvatore Curcio e Paolo Petrolo, sono contestati a vario titolo i reati corruzione, falso ideologico e materiale del pubblico ufficiale in atto pubblico, falso per indurre in errore l'Ateneo, soppressione e distruzione di atti. Tra i 97 indagati ci sono quattro impiegati dell'Ateneo catanzarese, due docenti, e novantuno persone coinvolte in qualità di studenti, alcuni dei quali hanno conseguito già il titolo accademico, che però è finito sotto sequestro. Il caso della presunta compravendita di esami scoppiò nel novembre del 2007, e travolse prima la facoltà di Scienze economiche aziendali e poi quella di Giurisprudenza, facenti capo all'unica segreteria didattica di cui era responsabile il 50enne Francesco Marcello, principale accusato, finito in manette il 13 novembre di quell'anno. Nell'ambito di quel primo filone d'indagine i pm incassarono tre patteggiamenti e una condanna a carico delle prime quattro persone finite nei guai.
In seguito altre 16 persone furono raggiunte da avviso di garanzia ad agosto 2009 (un diciassettesimo avviso era per il solito Marcello). Pochi giorni dopo il giudice per le indagini preliminari di Catanzaro emise un provvedimento cautelare con cui fu interdetto lo svolgimento dell'attività forense a 39 persone. A marzo 2010, infine, un nuovo capitolo dell'inchiesta, con un'informazione di garanzia notificata ad altre 53 persone.