Elezioni Catanzaro: inchiesta su firme false va a Salerno
È crollato il procedimento giudiziario dall'inchiesta sulle presunte firme false inserite nella dichiarazione di presentazione della lista "Per Catanzaro" alle elezioni comunali del 2012 del capoluogo calabrese. Il giudice dell'udienza preliminare del capoluogo, Pietro Scuteri, ha accolto l'eccezione sollevata lo scorso 14 gennaio dall'avvocato Enzo Savaro, e oggi condivisa da tutti i colleghi del collegio difensivo (gli avvocati Salvatore Staiano, Antonio Lomonaco, Amedeo Bianco, Francesco Iacopino, Valerio Murgano, Antonello Talerico, Aldo Casalinuovo), relativa a un'asserita incompetenza per territorio e per funzione del giudice catanzarese, dal momento che, aveva sottolineato il penalista, in base all'ordinamento rispetto ai reati contestati - e cioè violazioni delle leggi speciali in materia elettorale al favoreggiamento personale - si dovrebbero considerare "persone offese" tutti gli elettori catanzaresi, e dunque anche i giudici interessati a vario titolo dal procedimento. La posizione di persona offesa del gup lo renderebbe evidentemente incompatibile a trattare il procedimento, ed infatti il giudice Scuteri, dopo aver dichiarato la propria incompetenza, ha disposto l'invio degli atti alla Procura di Salerno, come previsto dal codice di rito.
Tutto da rifare, dunque, nell'inchiesta che ha coinvolto tredici persone per le quali il pubblico ministero di Catanzaro aveva chiesto il rinvio a giudizio, e in particolare: l'ex assessore comunale Massimo Lomonaco, e la segretaria del movimento "Per Catanzaro" Barbara Veraldi, entrambi ritenuti "istigatori" del progetto illecito, e il dipendente comunale dell'ufficio Anagrafe, Onofrio Dominiaci, i quali, secondo le ipotesi d'accusa, avrebbero "falsamente attestato che le firme relative alla dichiarazione di presentazione della lista Per Catanzaro dei candidati al consiglio comunale per l'elezione del sindaco erano state apposte in sua presenza previa identificazione dell'identità dei dichiaranti"; e poi l'ex vicepresidente del consiglio provinciale, Maurizio Vento, che come pubblico ufficiale avrebbe falsamente attestato che due firme "erano state apposte in sua presenza previa identificazione dei dichiaranti".
Ed ancora, quanto all'accusa di favoreggiamento, sono stati indagati altre 9 persone che secondo l'Ufficio del pubblico ministero sentite quali persone informate sui fatti dalla Digos avrebbero dichiarato falsamente di aver sottoscritto gli elenchi di presentazione dei candidati della lista presso il Comune di Catanzaro alla presenza di Dominiaci. Le accuse formulate dagli inquirenti catanzaresi riguardavano, in particolare, 90 firme balzate alla loro attenzione dopo che decine di cittadini non le avrebbero riconosciute come proprie nonostante comparissero nei documenti presentati a supporto della presentazione della lista "incriminata".
La Procura salernitana, adesso, riceverà il fascicolo del caso, anche se si pone un problema di utilizzabilità degli atti di indagine autorizzati dai giudici per le indagini preliminari di Catanzaro che, in base alla medesima eccezione ritenuta fondata oggi dal gup, dovrebbero a questo punto ritenersi pure incompetenti. I pm campani, comunque, al termine del proprio lavoro, potranno procedere con una nuova richiesta di rinvio a giudizio o con una di archiviazione. (AGI)