Azione Popolare Catanzaro sull’elezione di Sergio Abramo
“Ciò che è successo a Catanzaro – si legge nella nota di Vitaliano Fiorentino, coordinatore provinciale di Azione Popolare - nel periodo della consultazione elettorale è stato davvero gravissimo. Ciò che salta immediatamente agli occhi è che durante la campagna elettorale il livello di scontro dialettico, tra i vari contendenti, non solo si è abbassato qualitativamente di molto, ma ha assunto in taluni momenti dei toni a dir poco drammatici. La fase del post-voto, si è rivelata difficilissima da gestire tanto che, partendo dal presupposto della totale mancanza di malafede da parte di tutti gli attori coinvolti, si è appalesata in diversi seggi l’inesperienza, l’impreparazione e la negligenza di chi ha gestito gli stessi.
Per fortuna gli aventi diritto al voto a Catanzaro sono solamente 75.000 circa, ma se fossero stati il doppio o il triplo!!! È toccato quindi alla Magistratura far valere i diritti dei votanti, risolvendo in modo chiaro le problematiche sorte e far cessare così il clima di veleno che si è instaurato in città. Abbiamo atteso con fiducia l’esito della rilettura delle schede e, finalmente, Abramo è stato dichiarato Sindaco di Catanzaro. Tutte le contestazioni sorte, insieme ad un’opera di delazione e ad uno spietato accanimento con polemiche di bassissimo profilo, effettuate dal contendente Scalzo e dai suoi sodali, hanno trascinato la città ad una ribalta nazionale di dubbio gusto, al punto che alcuni Deputati hanno chiesto al Governo di riferire sulle elezioni di Catanzaro.
I cittadini di Catanzaro – conclude Fiorentino - meritano rispetto per il voto espresso liberamente, così come la città non merita di essere offesa e mortificata da tutto il resto d’Italia. Ogni dubbio sulla regolarità dello svolgimento delle operazioni elettorali va allontanato e dissipato. Adesso, è necessario ripristinare un’atmosfera più rilassata per garantire a tutti i cittadini un’Amministrazione che possa lavorare in un clima democratico, di distensione e proficua collaborazione tra tutte le varie forze politiche in campo. In caso contrario, se si continuerà in questo clima di sospetto e nell’opera di criminalizzazione di tutti i candidati della coalizione Abramo, il giovane Scalzo e i suoi fedeli sostenitori dovranno assumersi la responsabilità di essere tra coloro che sviliscono l’esercizio del voto chiaramente espresso dai catanzaresi, oltre ad essere tra gli attori principali di un ulteriore arretramento della già precaria qualità della politica e della democrazia nella città capoluogo di regione”.