Inchiesta elezioni comunali Catanzaro: pm ribadisce richieste
Il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Gerardo Dominijanni, ha ribadito oggi in aula la propria richiesta di rinvio a giudizio a carico degli indagati coinvolti nell'inchiesta relativa ad una presunta compravendita di voti che secondo l'ipotesi d'accusa si sarebbe verificata nel capoluogo calabrese, in occasione delle ultime elezioni comunali del 6 e 7 maggio 2012. Il pm ha concluso la propria requisitoria chiedendo al giudice dell'udienza preliminare, Abigail Mellace, di mandare tutti sotto processo, ma dei sei accusati uno, Angelo Raffaele, ha chiesto il rito abbreviato (il giudizio allo stato degli atti che, in caso di condanna, comporta lo sconto di pena di un terzo). Anche molti avvocati hanno preso la parola oggi (i difensori impegnati sono Antonio Lomonaco, Gianni Russano, Dario Gareri, Gregorio Viscomi, Gioconda Soluri, Andrea Gareri), chiedendo il proscioglimento dei rispettivi assistiti, ma le arringhe dovrebbero concludersi il 30 ottobre, giorno in cui è attesa anche la decisione del giudice.
Le persone accusate dall'Ufficio di Procura, a seguito delle indagini svolte dalla Digos, oltre a Raffaele sono: Francesco Leone, 58 anni, eletto consigliere comunale di centrodestra, Salvatore Tomaselli, Paolo Gravino, Ferdinando Tomaselli, e Fabio Trapasso. A tutti è contestata la violazione in concorso di tre articoli della legge elettorale, che integrano quella che dai non addetti al lavori viene definita "corruzione elettorale", nonché la falsificazione e alterazione delle schede. L'ipotesi alla base dell'inchiesta, nell'ambito della quale il Comune di Catanzaro figura come parte offesa, è proprio quella che si stato procurato illegalmente sostegno elettorale con l'acquisto dei voti o la manomissione di schede. (AGI)