Reggio, beni per 15 milioni di euro sequestrati alla cosca di Scilla
Ammonta a 15 milioni di euro il valore complessivo dei beni mobili e immobili sequestrati dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria a Matteo Gaietti, affiliato alla cosca Nasone-Gaietti di Scilla. Il decreto è stato emesso dal Tribunale di Reggio Calabria, sezione misure di prevenzione, su richiesta della Dda. Tra i beni contenuti nel provvedimento di sequestro imprese, conti correnti ed immobili.
h 16:28| L'attività' di sequestro trae origine dall'operazione "Alba di Scilla", che nel maggio 2012 aveva colpito la 'ndrangheta di Scilla, in provincia di Reggio Calabria. Le indagini svolte dai Carabinieri e coordinate dalla DDA avevano dimostrato l'esistenza della cosca "Nasone-Gaietti" operante a Scilla, nonché ne avevano individuati componenti e obiettivi economici, in particolare la riscossione del pizzo dalle imprese impegnate nei lavori di ammodernamento dell'autostrada A3 nel tratto scillese. Dalle indagini e' emersa la figura di Matteo Gaietti quale organizzatore e promotore della cosca.
Le successive indagini patrimoniali hanno dimostrato la riconducibilità in capo a Matteo Gaietti di un esorbitante e ingiustificabile patrimonio, che sempre secondo l'accusa costituisce il frutto del reimpiego di denaro illecitamente acquisito. Matteo Gaietti si sarebbe servito dei propri familiari, intestando loro i beni, per eludere eventuali provvedimenti ablativi nei suoi confronti. Dai conti e dall'analisi dei dati effettuati dagli investigatori, risulta che Matteo Gaietti avrebbe effettuato spese per quasi un milione di euro che non trovano giustificazione nei redditi e nelle disponibilità finanziarie documentate. Analoghi approfondimenti sono stati effettuati anche nei confronti dei terzi interessati, accertando che anche costoro non avevano la disponibilità per acquistare quei beni che risultano cointestati a Matteo Gaieti che sarebbe invece il reale proprietario degli stessi. Nell'esecuzione del provvedimento, per la prima volta il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto l'intervento degli Ufficiali Giudiziari, i cui compiti nelle fasi esecutive del sequestro sono stati recentemente introdotti dal nuovo Codice Antimafia. (AGI)