Scilla, viola i domiciliari: presunto boss finisce in carcere
Virgilio Giuseppe Nasone passa dai domiciliari al carcere. Per il 72enne di Scilla, ritenuto dagli inquirenti come un esponente di spicco della cosca locale dei “Nasone-Gaietti”, la Corte d’Appello di Reggio Calabria ha emesso un provvedimento di sostituzione della misura cautelare in atto con quella cautelare del carcere dopo aver accolto una richiesta avanzata dai carabinieri secondo cui Nasone, il 30 giugno scorso, avrebbe violato i domiciliari.
Il 72enne, nel maggio del 2012, era stato coinvolto nell’operazione denominata Alba di Scilla che portò all’arresto di 12 presunti appartenenti alla cosca di Scilla accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata in relazione all’infiltrazione della ‘ndrangheta negli appalti per la realizzazione del 6° macrolotto dell’Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria. Nel luglio del 2015 la Corte d’Appello lo aveva condannato a 8 anni.