‘Ndrangheta: colpiti i discendenti del boss Nasone. Sequestro da oltre 650 mila euro
Un sequestro beni del valore di oltre 650 mila euro è stato eseguito dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria nei confronti di Domenico e Rocco Nasone, di 49 e 44 anni, familiari di Giuseppe Nasone, storico capo clan dell'omonima cosca egemone a Scilla assassinato in un agguato nel 1987.
Domenico Nasone, figlio del boss e parente di altri soggetti già condannati in via definitiva per associazione di tipo mafioso, è coinvolto in diversi procedimenti penali e gravato da pesanti condanne.
In particolare, è stato condannato nell’ambito dell’operazione “Cyrano” per tentata estorsione aggravata e detenzione illegale di armi e munizioni, oltre che - successivamente - per violazione della sorveglianza speciale applicata nel 1999 per tre anni.
Nei suoi confronti i militari hanno operato il sequestro di conti correnti, libretti di deposito al portatore, contratti di acquisto di titoli di stato, azioni, obbligazioni, certificati di deposito, assicurazioni, società assicurative e società di intermediazione mobiliare, e due abitazioni e altrettanti fabbricati.
Rocco Nasone, invece, è stato recentemente coinvolto nel procedimento penale “Alba Di Scilla” (LEGGI) in cui è stato condannato in primo grado a 12 anni di reclusione in quanto ritenuto appartenente alla cosca “Nasone-Gaietti” di Scilla.
A lui, invece, sono stati sequestrati rapporti bancari e polizze assicurative per un totale di 150 mila euro.