Processo “Poseidone”: mancano i testi, ancora un rinvio
Ennesimo rinvio, oggi, in tribunale, a Catanzaro, nel processo a carico dei 23 imputati coinvolti nell'inchiesta "Poseidone", su presunti illeciti che sarebbero stati commessi nel settore della depurazione in Calabria. L'assenza dei testi convocati per l'udienza odierna ha obbligato il collegio giudicante a rinviare al prossimo 29 gennaio per l'acquisizione delle testimonianze ammesse.
Stenta, dunque, a entrare nel vivo il dibattimento per gli imputati cui, a vario titolo, sono contestate accuse che vanno dall'associazione per delinquere alla concussione, alla falsità ideologica del pubblico ufficiale in atti pubblici, omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale, favoreggiamento personale, truffa, tentata turbata libertà degli incanti, abuso d'ufficio.
Risale al 3 giugno del 2011, infatti, il rinvio a giudizio degli accusati fra i quali compaiono anche Giuseppe Chiaravalloti, ex presidente della Giunta regionale calabrese, nonché legale rappresentante pro tempore del Commissariato straordinario per l'emergenza ambientale; Domenico Antonio Basile, ex assessore all'Ambiente della Regione Calabria; Giovambattista Papello, ex responsabile unico del procedimento presso l'ufficio del commissario. L'inchiesta "Poseidone" fu avviata nel 2005 dall'allora sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Luigi de Magistris.
Nel 2007, dopo che la delega all'indagine fu revocata a de Magistris con quello che ha dato il via alle ben note vicende conclusesi con denunce e controdenunce all'autorità giudiziaria di Salerno, il caso passò al collega Salvatore Curcio, fino ad arrivare, nel 2009 nelle mani del procuratore aggiunto di Catanzaro, Giuseppe Borrelli, che in 5 mesi la portò a compimento con un avviso di conclusione delle indagini emesso a settembre 2009.
Del giugno di due anni fa, infine, la decisione del giudice dell'udienza preliminare che ha mandato sotto processo 23 imputati, ed ha pronunciato anche 11 proscioglimenti, nonché una condanna ed un'assoluzione nei confronti degli unici due indagati che hanno scelto il rito abbreviato, ma l'unica condanna è stata in seguito ribaltata in un'assoluzione in sede di giudizio d'appello. (AGI)