Faida dei boschi: freddato il fratello del boss dei "viperari"
È stato trovato in una zona di montagna, in un'area tra i territori di Brognaturo e Guardavalle, tra le province di Vibo e Catanzaro il cadavere di Salvatore Vallelunga, operaio boschivo di 51 anni, fratello di Damiano, il presunto capo della "cosca dei viperari" assassinato lo scorso 27 settembre a Riace durante la festa patronale. Si riaccende, dunque, la faida dei boschi delle Serre vibonesi, in corso da diversi mesi nell'area compresa tra le province di Vibo Valentia, Catanzaro e Reggio Calabria. Gli investigatori danno per certo il collegamento tra l'omicidio di Vallelunga e la faida dei boschi, non soltanto per il fatto che la vittima fosse il fratello di Damiano Vallelunga. Non si esclude, tra l'altro, che l'omicidio di oggi possa rappresentare la risposta al ferimento ieri, sempre a Brognaturo, di Santo Procopio, 25 anni. Secondo quanto è emerso dalle prime indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno, l'uomo è stato ucciso con alcuni colpi di fucile sparati da distanza ravvicinata che lo hanno raggiunto alla testa ed al torace. Si tratterebbe di una vera e propria guerra tra clan che sta provocando una lunga scia di sangue e che sarebbe partita dagli interessi nel settore del disboscamento, ma poi si è estesa ad altri settori economici più significativi ed importanti, come il controllo degli appalti per la realizzazione di opere pubbliche. Su questo stanno lavorando le direzioni distrettuali antimafia di Catanzaro e Reggio Calabria, cercando di ricostruire gli organigrammi ed i rapporti tra le varie cosche coinvolte.