‘Ndrangheta: pentito, riti affiliazione in clinica durante ricoveri
Ricoveri "facili" dei boss nella clinica "Villa Verde" di Donnici (Cs), soldi ai medici per detenzioni "allegre" nella clinica e affiliazioni alla 'ndrangheta nella stessa struttura sanitaria. È quanto ha raccontato stamane nel processo antimafia "Nasty", in corso dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia, dal pentito cosentino Samuele Lovato che in quella clinica è stato ricoverato insieme ad Andrea Mantella, 40 anni, ritenuto fra i principali esponenti della 'ndrangheta vibonese.
Sarebbe stato Mantella a svelare a Lovato (ex "braccio destro" del boss di Cassano Tonino Forastefano) i "trucchi" per simulare malattie capaci di evitare il carcere duro e passare ai "domiciliari" nella clinica dove "ogni giorno - ha dichiarato il pentito - venivano ricevuti gli affiliati in libertà che prendevano ordini sulle attività illecite da compiere all'esterno". Mantella, a detta del pentito, sarebbe stato in grado di comandare dall'interno della clinica compiendo anche riti di affiliazione alla 'ndrangheta dentro una stanza della struttura sanitaria, con tanto di "santini" bruciati e lamette con cui far scorrere gocce di sangue necessarie per i giuramenti alla criminalità organizzata. Un commerciante di auto di Vibo, inoltre, pur sottoposto per la Dda ad estorsione, nel 2010 sarebbe stato costretto a recarsi nella clinica a trovare Mantella portandogli una guantiera di dolci. (AGI)