Lettera di Maiolo (Pd) a Deniele Rossi, “è necessaria un’alleanza democratica”
Il Consigliere regionale del Pd calabrese Mario Maiolo, risponde alla lettera-appello di Daniele Rossi, dirigente di Confindustria Calabria, diffusa l’11 Giugno scorso e nella quale l’imprenditore sfida la Calabria a ribellarsi.
«Daniele Rossi è un giovane e capace imprenditore calabrese che ha l’opportunità di leggere la sua terra dalla posizione di chi ha lo sguardo indirizzato ben oltre i confini della Calabria. Il suo orizzonte è il mercato italiano, europeo e mondiale, la sua, come egli stesso afferma, l’“esperienza quotidiana di un imprenditore che sta a contatto dodici ore al giorno con dipendenti, collaboratori esterni, aziende”.
Uno sguardo allenato e dinamico che ben coglie quindi l’immobilismo della classe politica, ne biasima i metodi e l’incapacità di agire per il bene dei cittadini calabresi, ne dipinge un’immagine impietosa, gattopardesca: un infinito giro di valzer che ricorda il ben più noto “teatrino” della politica.
Fa bene Rossi a lanciare un appello ai giovani, affinché si mobilitino, affinché prendano coscienza delle proprie capacità, della possibilità di scegliere.
Il suo appello è ancor di più giustificato in questa Regione in cui, negli anni scorsi, si sono visti avvicendarsi rinvii, commissariamenti, indecisioni e facili annunci populistici che hanno consegnato un quadro su cui gettare una spugna, sì ma per ritrovare i segni di vitalità che pure ci sono e provengono, come lo stesso Rossi ben esprime quale rappresentante del mondo industriale, dalla società civile calabrese.
La mia risposta parte esattamente dal punto in cui s’interrompe l’appello del giovane imprenditore.
Una “Calabria che rema nella stessa direzione per il bene di tutti” è una Calabria che, come ho già avuto modo di affermare recentemente, esprime il suo consenso a un progetto politico forte di riformismo che coinvolga tutti i settori della società civile.
Il più grande ostacolo alla rinascita della Calabria è ciò che ho definito il “Partito dei nemici della Calabria”, delle logiche clientelari, della chiusura rispetto alla società civile.
E’ necessario, tuttavia, non fomentare gli animi ma la partecipazione che, quando genuina e indirizzata dalla possibilità di scegliere, si esprime ancora con forza dirompente e dimostra che le idee politiche forti sono condivisibili. Ciò che ormai è evidente è che il cambiamento arriva quando ormai è impossibile resistere. Non è più possibile resistere al più grande ostacolo alla rinascita della Calabria e al “Partito dei nemici della Calabria”.
La mia risposta a Rossi è quindi un contro-appello alle parti sane e vitali della nostra Regione, ai sindacati, al mondo imprenditoriale, alle associazioni di categoria, agli amministratori e ai cittadini: costruire un’alleanza democratica di ciò che amo definire come il “Partito degli Amici della Calabria”. Se così non si procede, ripeteremo le stesse analisi la prossima volta tutti con 5 anni, inclusi i nostri figli».