Inchiesta Arpacal: a giudizio ex assessore Calabria e altri 9
Il giudice dell'udienza preliminare di Catanzaro ha rinviato a giudizio l'ex assessore all'Ambiente della Regione Calabria, Diego Tommasi, e altre nove persone indagate nell'inchiesta relativa a presunti illeciti connessi alla gestione dell'Arpacal negli anni precedenti il 2010, che secondo l'ipotesi accusatoria avrebbero causato ingenti danni all'Ente. A distanza di quasi un anno da quando il pubblico ministero del capoluogo, Domenico Guarascio, concluse la propria requisitoria chiedendo di mandare tutti gli indagati sul banco degli imputati, lo scorso 31 gennaio, oggi è arrivata la pronuncia del giudice che ha accolto tale richiesta, mandando tutti al processo il cui inizio è fissato per il 16 gennaio davanti al tribunale collegiale.
Si tratta, oltre a Tommasi, del direttore scientifico dell'Arpacal ed attuale consigliere regionale del Pd, Antonio Scalzo; dell'ex direttore generale vicario dell'assessore all'Ambiente, Giuseppe Graziano; dell'ex commissario dell'Arpacal, Domenico Lemma; dell'ex direttore amministrativo, Luigi Luciano Rossi; di Francesco Caparello, Giuseppe Giuliano, Vincenzo Mollace, Francesco Nicolace e Silvia Romano. Per un undicesimo imputato, Pietro De Sensi, è già in corso il processo dibattimentale.
L'inchiesta, condotta dai militari della Guardia di finanza e dagli uomini del Nisa (Nucleo investigativo sanità e ambiente), con il coordinamento dello stesso pm Guarascio e del collega Gerardo Dominijanni, ha avuto inizio a seguito di un esposto in cui sono state denunciate presunte irregolarità nel concorso per dirigente amministrativo all'Arpacal, e nell'attribuzione dell'incarico di responsabile di struttura semplice, risalente al 2008, oltre ad un cumulo di incarichi in capo a medesime persone illegittimo per incompatibilità. Le successive attività investigative, fra le quali la relazione di un ispettore del ministero dell'Economia, avrebbero consentito di riscontrare irregolarità nell'attribuzione di incarichi, nell'erogazione di fondi e nell'espletamento di selezioni per progressioni verticali di carriera. Poi, a metà del dicembre 2012, i magistrati inquirenti hanno disposto il sequestro di somme per un totale di 500.000 euro a carico di ex dirigenti dell'Arpacal, eseguito d'urgenza e in seguito convalidato dal giudice per le indagini preliminari. (AGI)