Omicidio Musy: nega intercettazioni, parte civile la denuncia
"Signora, noi intendiamo denunciarla per falsa testimonianza". Così Giampaolo Zancan, avvocato della famiglia di Alberto Musy, il consigliere ferito il 21 marzo 2012 e morto nell'ottobre 2013, rivolgendosi in aula a Maria Cefalì, moglie di Felice Filippis, amico di Francesco Furchì, imputato per l'assassinio del consigliere Udc.
La Cefalì, incalzata dalla parte civile, ha negato alcune frasi intercettate mentre conversa con il marito riguardanti, in particolare, riferimenti a una pistola. "Forse io e mio marito parlavamo di film, stavo dicendo la mia opinione, perché tutta questa vicenda a me sembra un film". E ancora: "Non ero contenta che mio marito fosse amico di Furchì - ha detto Maria Cefalì - perchè a me la politica non è mai piaciuta
"Mi trovo in carcere da 22 mesi per una cosa gravissima, sono incensurato, ma mi ritrovo a essere un killer". - ha detto al Palagiustizia di Torino Francesco Furchì - "Posso guardare tutti negli occhi e per prima la moglie di Musy - ha aggiunto Furchì - perchè non ho fatto nulla. Ho profondamente fiducia nella giustizia".
"Non ho mai chiesto un posto a Musy, lui era un consigliere di minoranza, cosa avrebbe dovuto promettermi?". - Così ancoraFrancesco Furchì - "Non ho mai litigato con lui - ha aggiunto Furchì - non so neppure come si spara, non ho mai preso un'arma in mano". E ancora: "Rispetto all'uomo del video, cammino in modo diverso.
Ho subito delle operazioni all'unghia del piede e quando cammino lo giro a sinistra. Il vero colpevole è ancora in giro, dovete cercarlo. Credo che il pm voglia cucirmi addosso l'abito da attentatore, ma vuole farlo senza ago e senza filo". Infine, prima di lasciare l'aula del Palagiustizia di Torino: "Non devo vergognarmi di nulla, posso avere tutti i difetti di questo mondo, ma non ho mai sparato a nessuno". (AGI)